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LA BIZZARRA VILNIUS
Vilnius è la capitale della Lituania, che sorge sulla confluenza dei fiumi Vilnia e Neris. Città bellissima, bizzarra, accattivante per la sua varietà architettonica, che colpisce nel suo districarsi tra le numerose chiese e campanili. Secondo la leggenda, Vilnius fu fondata dal duca Gediminas, nel 1320, dopo una visione avuta in sogno. Fu ripetutamente devastata, durante i due conflitti mondiali, subendo l’occupazione polacca prima, sovietica e tedesca (che si spartirono la regione) poi. I partigiani lituani combatterono con coraggio, ma senza successo ed essa portò bandiera sovietica fino al 1990, quando finalmente dichiarò la propria indipendenza. Lo stemma della città di Vilnius, raffigura san Cristoforo che porta sulle spalle Gesù Bambino mentre attraversa il fiume. Lo stemma precedente riprendeva Titan Alkis, eroe delle antiche leggende lituane, che trasportava la moglie Janteryte al di là del fiume, tenendola sulle spalle. Questa raffigurazione traeva la sua connotazione dalle origini pagane, profondamente radicate tra le popolazioni baltiche. Probabilmente, l’analogo stemma, ritraente di san Cristoforo, fu rielaborato al momento della conversione alla nuova fede, sostituendo il simbolo pagano con quello cristiano. È una città immersa nel verde, decorata dai suoi ponti che le danno un’atmosfera romantica, mentre il quartiere dei grattacieli le riconosce la connotazione di città europea. Vilnius ha un quartiere chiamato “la Repubblica degli artisti”, dove risiedono scrittori, intellettuali e pittori. Quest’area ha una propria Costituzione che punta sulla felicità e sull’anticonformismo. Alcuni articoli recitano: “Tutti hanno il diritto di morire, ma non è un obbligo”, e se “tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui”, “il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità”. Il cane “ha il diritto di essere un cane”.