Set 11, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Quell’11 settembre

Quell’11 settembre

salto nel ricordo di un giorno freddato nel tempo.  Un evento profondamente drammatico visto da qui….figuriamoci per chi lo ha vissuto direttamente…..o ci ha perso qualcuno.

Io sono in ufficio, una normale giornata di lavoro. Nel primo pomeriggio, Mirella, la capA amministrazione, si affaccia nella stanza dove siamo io e la mia collega, chiedendo “ma che è successo? E’ caduto un aereo?” al che io e la mia vicina di banco ci guardiamo perplesse: “dove cosa come”. A dirla tutta il mio primo pensiero (e anche il suo, come ci confessammo più tardi) va al nostro datore di lavoro, partito la mattina stessa per Milano proprio in aereo (il biglietto glielo prenotavo sempre io stessa). Ad un certo punto inizia un fermento all’interno dell’ufficio, fino a quel momento piuttosto silenzioso e calmo. Dalla tv della sala riunioni cominciano ad arrivare voci concitate di giornalisti che descrivono una scena apocalittica  Squilla il telefono (mio dell’ufficio), è Paolo, che sta tornando dalla sua postazione lavorativa di Ortona e che mi dice che alla radio  parlano di un attentato alle torri gemelle….e al Pentagono….e un altro aereo, diretto alla Casa Bianca, è precipitato poco distante da lì……non so spiegare le sensazioni che mi arrivano….la stanza sembra improvvisamente buia…..ecco. Guardo la mia collega, che ancora appare stordita. Chiuso il telefono con Paolo, andiamo entrambe in sala riunioni dove dalla tv arrivano immagini del disastro….dei disastri. Da non crederci. Sembra quasi finto, un film catastrofico, di guerra. Da quel momento l’attività lavorativa si ferma. Tra le immagini in tv e i discorsi tra noi, tra la perplessità, e la paura, e lo sgomento, ci si domanda “perché?”….e cosa succederà dopo, quali potrebbero essere le conseguenze di tutto questo. Non sono immagini di disastri naturali, quelle, davanti alle quali ti senti disperato e spaventato ma in qualche modo realizzi che  nessuno può farci niente. Quelle sono risultato di azioni pensate e studiate da menti umane con tutte le intenzioni di provocare …..quello che hanno provocato. Per tutto il resto del giorno, e poi nei giorni seguenti, non c’è altro che quelle immagini, dovunque ti giri, ancora più drammatiche e terrificanti quando le due torri, una alla volta, crollano al suolo sciogliendosi come fossero di burro. Immagini che segnano un punto della storia fondamentale, che ancora adesso, nel rivederle, ho i brividi come quel pomeriggio infernale. Un attacco terroristico, no, un atto di guerra vero e proprio, e giunto allo scopo. Un atto gravissimo su cui hanno ricamato, e ancora stanno ricamando, di complotti di vario genere da parte di questo o quell’altro. E intanto la verità non si sa, né mai si saprà.Visto da qui è stato terribile, posso solo immaginare come possa essere stato lì. Fino a poco tempo fa ero convinta del contrario, e invece mi rattrista constatare che questi eventi invece di unirci tutti ci dividono ancora di più. E inoltre, altra amara constatazione, la storia non insegna proprio niente. Di orrori come questo ne capitano ormai ogni giorno, tanto che sembrano essere spaventosamente diventati la norma. Quel giorno era un giorno come tanti, per me banale nella sua quotidianità, con gli stessi gesti tra carte su cui eravamo concentrati come poco prima e nei giorni precedenti, nel quale irrompe drammaticamente la tragedia, e di cui proprio per questo  non riesco a dimenticare niente, nemmeno la banale quotidianità.

Quell’11 settembreultima modifica: 2014-09-11T11:53:05+02:00da ellypettino
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