Dic 27, 2011 - miti e leggende    Commenti disabilitati su Come nascono i miti e le leggende?

Come nascono i miti e le leggende?

Me lo domando spesso. Tipo, le fatine dei boschi, saranno state le lucciole? O le libellule, forse. Da cui la fantasia si è scatenata e tramandata. O, non so, una nuvola apparentemente infuocata ha dato origine ai draghi. Chissà quali sono le fonti originali di queste stupende creazioni della fantasia. E se invece esistessero davvero?  Pensavo all’araba fenice, ad esempio, e mi sono
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La fenice, spesso nota anche con l’epiteto di Araba fenice, era un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Gli antichi egizi furono i primi a parlare del Bennu, che poi nelle leggende greche divenne la fenice. Uccello sacro favoloso, aveva l’aspetto di un’aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d’oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d’oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe, due lunghe piume — una rosa ed una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo (o erette sulla sommità del capo) e tre lunghe piume che pendono dalla coda piumata — una rosea, una azzurra e una color rosso-fuoco —. In Egitto era solitamente raffigurata con la corona Atef o con l’emblema del disco solare.
Molti storici si domandano se sia esistita la fenice, facendo riferimento alle opere dei poeti romani, considerandola nulla di più di un prodotto della fantasia dei seguaci del Dio-Sole. Alcuni, tuttavia, credono che il mito possa essere basato sull’esistenza di un vero uccello che viveva nella regione allora governata dagli Assiri.
Gli antichi la identificavano col fagiano dorato, tanto che un imperatore romano si vantò di averne catturato uno.Storicamente parlando, viene menzionata per la prima volta in un libro nell’esodo (VIII secolo a.C.). Uno dei primi resoconti dettagliati ce lo fa lo storico greco Erodoto circa due secoli dopo:

« Un altro uccello sacro era la Fenice. Non l’ho mai vista coi miei occhi, se non in un dipinto, poiché è molto rara e visita questo paese (così dicono ad Heliopolis) soltanto a intervalli di 500 anni: accompagnata da un volo di tortore, giunge dall’Arabia in occasione della morte del suo genitore, portando con sé i resti del corpo del padre imbalsamati in un uovo di mirra, per depositarlo sull’altare del dio del Sole e bruciarli. Parte del suo piumaggio è color oro brillante, e parte rosso-regale (il cremisi: un rosso acceso). E per forma e dimensioni assomiglia più o meno ad un’aquila. »

In Cina

 «Un uccello mitologico, che non muore mai, la fenice vola lontano, avanti a noi, osservando con occhi acuti il paesaggio circostante e lo spazio distante. Rappresenta la nostra capacità visiva, di raccogliere informazioni sensorie sull’ambiente che ci circonda e sugli eventi che si dipanano al suo interno. La fenice, con la sua bellezza assoluta, crea un’incredibile esaltazione unita al sogno dell’immortalità».

La morte e resurrezione 

Dopo aver vissuto per 500 anni (secondo altri 540, 900, 1000, 1461/ 1468, o addirittura 12955/ 12994), la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma.

Qui accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo — grande quanto era in grado di trasportarlo (cosa che stabiliva per prove ed errori). Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l’incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza.

Ma quindi è esistita, cioè, c’era una varietà di uccello con cui identificarla? Oppure no? E come si è arrivati al mito dell’immortalità?  Forse per il fatto che è un tipo di uccello che, sentendo la morte, si ritira in luoghi ignoti e quindi nessuno mai lo ha visto morire, cosa che scatenerebbe la fantasia con l’idea che in realtà è sempre la stessa fenice che risorge? Non si sa.  I miti sono questo, storie tramandate e col tempo arricchite e riadattate dalla fantasia di chi le racconta, e il punto di partenza si perde. C’è chi crede all'”araba fenice” e chi alla naturale specie di uccello. Anche questa è questione di fede.

Come nascono i miti e le leggende?ultima modifica: 2011-12-27T16:14:00+01:00da ellypettino
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