Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Cos’è il nome

Cos’è il nome

o meglio, senza il nome, una cosa esiste ugualmente?
Due sono le posizioni: chi dice che una cosa esiste in virtù del suo nome (
Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus, “la rosa esiste da prima del nome, delle cose abbiamo solo i nomi”) e chi, come Shakespeare, che esiste a prescindere dal nome. (“Una rosa è una rosa anche senza il suo nome”, Romeo sarebbe Romeo anche se non fosse questo il suo nome). E questa mi sembra l’idea più corretta. Le cose esistono, ed esistevano prima che nascesse il linguaggio. Il linguaggio è fondamentale per la conoscenza (il nome “mela” è associato all’oggetto mela), e poi per la comunicazione, nel senso, se io dico “rosa”, chi mi ascolta sa subito di cosa parlo. Ma la mia percezione della rosa posso spiegarla a parole? No. Esempio: il colore rosso io lo vedo rosso e tu lo vedi rosso. Ma nè io nè tu riusciamo a far “percepire” all’altro che rosso è, se è lo stesso punto di rosso o meno. I nomi delle cose servono a riconoscerle e a farle riconoscere, ogni nome è associato ad un’immagine, cioè l’immagine dell’oggetto che il nome “rappresenta”. Sono schemi, strutturati per conoscere le cose e per comunicare. Ma sono comunque, si può dire, dei “segni convenzionali”,  utili e fondamentali per la comunicazione della “realtà tangibile” (il colore rosso), ma non del tutto efficaci per descriverne la percezione, cioè l’insieme di quelle “cose” intangibili (la percezione del rosso)–  tipo sentimenti emozioni e sensazioni –  collegate con la realtà e da essa dipendenti, che non possono essere schematizzate,  nè spiegate a parole. E qui la faccenda si complica (come se finora fosse semplice ). Dicono che la realtà esiste perchè noi la percepiamo, o in base a come ognuno la percepisce. Ma non può essere così. La realtà esiste in sé, a prescindere da noi, nè può essere in base a come ognuno la percepisce, perchè in questo caso esisterebbero tante realtà quanti siamo noi tutti, il che non è concepibile, bisognerebbe di nuovo distinguere tra “realtà” e “percezione della realtà”: la realtà è UNA SOLA, e viene magari percepita in modo diverso da  ognuno di noi, ma è la percezione diversa di una stessa cosa, e non la frantumazione di questa cosa in tante unità diverse. Ciò che ci circonda è reale, e noi possiamo “conoscerlo” grazie ai nomi che noi stessi abbiamo dato alle cose. La percezione può piuttosto riferirsi a sentimenti ed emozioni, che vengono “vissuti” in maniera differente (ma nemmeno poi tanto) da persona a persona, e non possono essere ridotti in un nome nè schematizzati.
Conclusione: e non lo so mica qual è la conclusione. Mi sono confusa, ho perso il punto.  riordino le idee e torno (forse, perchè sento una sirena in lontananza).
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Rieccomi. (ma come m’è venuto in mente).  Riassumendo, una cosa è la realtà tangibile, un’altra è la percezione che ne abbiamo. I nomi sono fondamentali (senza non ci sarebbe nemmeno questo post ) per conoscere quello che ci circonda, ma le percezioni che ne derivano, per quanto vengano nominate, non sono descrivibili perchè intangibili, ma non per questo meno “reali”, anzi, paradossalmente, sono queste più reali della realtà tangibile. Conclusione: 
mi confermo convinta che la realtà esiste a prescindere dal nome. E a sostegno di ciò, cito la frase di Eco da “Il nome della rosa” 

Ma ora che sono molto, molto vecchio, mi rendo conto che di tutti i volti che dal passato mi ritornano in mente, più chiaro di tutti, vedo quello della fanciulla che ha visitato tante volte i miei sogni di adulto e di vegliardo. Eppure, dell’unico amore terreno della mia vita non avevo saputo, né seppi mai: il nome.“.

(succublog splinder, 12/10/2010)

Cos’è il nomeultima modifica: 2011-12-27T12:20:22+01:00da ellypettino
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