Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La natura e l’uomo: terremoto e nucleare

La natura e l’uomo: terremoto e nucleare

cercherò di essere meno “scolastica” possibile, non voglio insegnare niente a nessuno, il mio scopo, come già avevo accennato, è quello di informare nel modo più comprensibile su quanto è avvenuto e sta avvenendo in Giappone.

Il terremoto

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Questa immagine, che meglio di così non sono riuscita a fotografare, raffigura le placche o zolle (nella foto indicate dalle linee più spesse) della crosta terrestre, che sono frammenti rigidi sottoposti a costante moto relativo. Lungo i margini di zolla si verificano continuamente fenomeni sismici e vulcanici. Senza dilungarmi troppo, la terra è in sintesi in costante movimento e trasformazione.

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Come descritto nella didascalia di questa immagine, accade che una zolla oceanica scorre e si immerge sotto la zolla continentale, creando nella zona di immersione vulcanismo e terremoti superficiali e profondi. Aggiungo che la zolla resta rigida fino alla profondità di 700 km, dopo di che viene fusa dal mantello caldo e “digerita”, diventando magma (e a tale proposito, pare sia stato proposto di smaltire i rifiuti tossici gettandoli in queste fosse di immersione, ma se sia fattibile non si sa).

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E arriviamo al Giappone. Praticamente il Giappone è nato da una fossa. Come mostra la figura, la zolla si immerge sotto al mar del Giappone fino al continente cinese , generando continui terremoti qui rappresentati dai numerosi puntini. Secondo alcune ipotesi (Uyeda), il Giappone anticamente era parte della Cina, e si sarebbe distaccato dal continente proprio a causa delle forze generate dalla placca discendente, formando tra la Cina e il Giappone, il Mar del Giappone.

Il nucleare

Che cos’è la radioattività?
La radioattività consiste nella trasformazione di atomi instabili in altri atomi, dando luogo ad emissione di radiazioni (vale a dire, particelle dotate di elevata velocità) distinte in: alfa (positive), beta (negative) e di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza (quindi energia) o raggi gamma.
Esiste una radioattività naturale e una artificiale (indotta). Gli elementi radioattivi naturali primari che formano altri elementi radioattivi sono classificati in 3 famiglie: uranio (massa 238), uranio (235) e thorio (232). Questi elementi che hanno periodi molto lunghi di decadimento, danno come ultimo prodotto non radioattivo il piombo. Quindi diciamo che, a livello naturale, anche noi subiamo da sempre una dose di radioattività nei limiti della tollerabilità.
Ben diversa è la radioattività artificiale, e in particolare la fissione nucleare, che consiste nel bombardare  con i neutroni nuclei di uranio 235 che si scinde in altri 2 nuclei liberando particelle (neutroni) e innescando reazioni a catena, fenomeno che libera grandi quantità di energia. Nei reattori nucleari la reazione è controllata e l’elemento utilizzato è una miscela di uranio 235 e uranio 238 (questa miscela sarebbe il noto uranio arricchito), La reazione sviluppa grandi quantità di calore quindi è necessario un adeguato circuito di raffreddamento.
Ora, il reattore è formato da barre cilindriche di uranio immerse in acqua pesante che agisce da moderatore. Quando un neutrone bombarda un atomo di uranio, questo emette 2 o 3 neutroni veloci, che nei reattori di recente costruzione (tipo quelli del Giappone) danno poi origine al plutonio che a sua volta dà luogo a reazioni di fissione. Dal momento che questi fenomeni generano un’energia notevole, sono fondamentali strutture adatte a contenerla e soprattutto a controllarla, perchè quando la reazione nucleare è incontrollata o incontrollabile (vedi il Giappone) si ha l’esplosione nucleare. Allora come è possibile controllarla se c’è l’eventualità (e là anche molto alta) di catastrofi naturali “incontrollabili”?
Non si può non considerare che l’esplosione provoca l’immissione nell’aria e nelle acque di numerose specie radioattive dannose per la salute degli esseri viventi.  Ad esempio, nella centrale giapponese, tra gli elementi radioattivi immessi nell’atmosfera è presente lo iodio, che si fissa preferenzialmente sulla tiroide, e in dosi minime è curativo, ma se assunto in dosi eccessive e per periodi lunghi, può recare danni molto gravi. Il discorso vale anche per altre specie radioattive, come il plutonio.
Dunque, siamo disposti a correre tali rischi,  che in fondo, bene o male anche se non da un punto di vista strettamente scientifico, conosciamo tutti, pur di non rinunciare al progresso? Personalmente no. Mi rendo conto che per raggiungere i livelli di tecnologia attuali (e il Giappone sta più avanti di tutti da questo punto di vista) è necessaria una fonte energetica potente e anche in qualche modo inesauribile, che non può essere sostituita da quella eolica o idrica, nettamente insufficienti per fornire energia alle numerose industrie ormai base del nostro sostentamento. Ci sarebbe il fotovoltaico, ma anche questo non ha la potenza del nucleare. Un’alternativa al nucleare ancora non c’è, pare. Allora l’unica sarebbe rinunciarci e, per il momento, rallentare il progresso, rinunciare magari agli agi a cui ormai siamo tutti abituati, ma salvaguardare la salute di tutti, discendenti in primo luogo.
Io sono contro il nucleare, a maggior ragione ora che so tutto questo. Nonostante sia una tele-video-informatico dipendente, sono disposta a rinunciarci. Preferisco il naturale all’artificiale, la salvaguardia al progresso (specialmente se è indotto, quindi forzato). E credo fermamente che la natura dovrebbe essere seguita, non assoggettata, dovremmo essere noi ad adeguarci a lei e non pretendere di sottomettere lei a noi, altrimenti dobbiamo accettare le sue reazioni. E sarà sempre lei a vincere.

(succublog splinder: 07/04/2011)

La natura e l’uomo: terremoto e nucleareultima modifica: 2011-12-27T20:08:32+01:00da ellypettino
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