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Le 20 regioni italiane: il Lazio

Questa regione merita in quanto  vero centro d’Italia, il fulcro. Perchè noi italiani siamo in realtà romani, l’Italia è Roma, non è nata nel 1860, ma è nata quando Romolo e Remo piazzarono le fondamenta di Roma. Siamo stati territorio di conquista, amati e odiati, tutti sono venuti qui, nessuno escluso, ma la vera Italia è Roma. Tanto più che la lingua italiana viene dritta dal latino, che è la lingua dei Romani.

5 province: Viterbo, Rieti, Roma, Frosinone, Latina

STORIA

C’è tanto da dire. Un popolo di conquistatori, che ha avuto l’enorme pregio di non imporsi ma sui conquistati, ma piuttosto di apportare civiltà dove non c’era, unificando mezzo mondo.
Il Lazio fu originariamente popolato da Ausoni, Volsci, Equi, Sabini, Falisci ed Etruschi. I Latini, popolazione indoeuropea proveniente dall’Asia minore o forse dall’attuale Ucraina, giunsero nel Lazio intorno al II millennio a.C. Con la battaglia di Ariccia i Latini spodestarono gli Etruschi dal controllo di Roma.
L’assoggettamento di altre città Latine, come ci ricorda la storia degli Orazi contro i Curiazi e la presa di Albalonga. In seguito Roma optò per una politica di inclusione delle altre genti ed entità politiche che andava conquistando: con la Lex Julia venne estesa alle città conquistate la piena cittadinanza. La storia del Lazio (Latium-Campania nella riforma augustea) coinciderà con i fasti della storia di Roma fino alla crisi e alla caduta dell’Impero (476).
Fra tumulti ed invasioni barbariche, alleanze oblique e l’influenza di Costantinopoli, crebbe sempre di più il potere temporale della Chiesa; grazie alla donazioni di Sutri ed ai rapporti fra papato e Longobardi si costituì progressivamente lo Stato Pontificio nel Lazio storico intorno all’VIII secolo. La crisi per la lotte delle investiture ebbe una prima, momentanea soluzione con il Concordato di Worms nel 1122; l’instabilità dello Stato Pontificio si ripresenta ancora all’epoca di Federico II, ed infine, in modo deflagrante con lo spostamento della sede papale ad Avignone e l’egemonia francese che durerà dal 1309 al 1377.Il governo dei papi prosegue nei secoli con l’unica eccezione della prima repubblica romana (1798), di ispirazione napoleonica, e quella di Saffi-Armellini e Mazzini, in seguito ai tumulti nel 1848/1849. Il Lazio post-unitario era una regione sicuramente arretrata dal punto di vista economico e sociale, anche se la trasformazione di Roma capitale ebbe sicuramente un effetto positivo.

NEL LAZIO SI MANGIA COSI’ – SPECIALITA’ GASTRONOMICHE

* bucatini all’amatriciana, piatto a base di strutto, guanciale, pomodoro, peperoncino e pecorino. I buongustai sostengono che la vera amatriciana è quella in bianco.
* bucatini cacio e pepe
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gnocchi alla romana
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la pajata, ovvero un piatto di rigatoni conditi con un sugo a base di budella di vitellino da latte cotte con olio, aglio, prezzemolo, vino bianco, pomodoro e peperoncino.
* spaghetti alla carbonara
* l’abbacchio alla cacciatora. Di solito, l’abbacchio è servito sotto forma di spezzatino cotto al forno con aglio, rosmarino, vino bianco, acciughe e peperoncino.
* le “bracioline d’abbacchio”
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la coda alla vaccinara, stufata in un ragù ricco di odori e cioccolato amaro.
* il saltimbocca alla romana, vitello arricchito da prosciutto e salvia.
* baccalà in guazzetto (filetti infarinati saltati in padella con un fondo di salsa di pomodoro, acciuga, olive e pinoli).
* la porchetta.
* i carciofi alla giudia, i carciofi alla matticella.
* il maritozzo, morbido panino nel cui impasto sono presenti pinoli, uvetta e scorzetta d’arancia candita.
* I bocconotti sono piccoli tortini di pasta frolla imbottiti di ricotta
* Particolarmente gustoso è, infine, il pangiallo, un dolce a base di noci, mandorle, nocciole, pinoli e miele.

DETTI IN DIALETTO

Al di là del fatto che qui ci sono le origini della lingua italiana, il dialetto romano è simpatico e caratteristico, a mio parere anche più di quello napoletano (molto noto all’estero).
“A differenza delle lingue delle altre regioni italiane, la tradizione linguistica nata nel Lazio è tutt’oggi viva e soprattutto diffusa in tutta l’Italia. L’espansione romana, infatti, portò il latino, lingua preesistente alla supremazia della città, in tutto il territorio italiano e in gran parte del mondo occidentale.”

Botta sparata e lepre scappata nun s’arichiappeno più
Il colpo sparato e la lepre fuggita non si riprendono più

Er sole cala indove c’è pennenza, l’amore torna indove c’è speranza
Il sole cala dove c’è pendenza, l’amore torna dove c’è speranza
San Pietro se féce prima la barba ppe sé, e ppoi disse ch’er rasore nun tajava
San Pietro si fece prima la barba e poi disse che il rasoio non tagliava
Cani, principi e fiji de mignotte, nun chiùdeno mai porte
Cani, principi e figli di puttana, non chiudono mai le porte

Nissuno po’ morì come je pare
Nessuno può morire come gli pare

La gola è un bucetto, ma c’entra la casa co tutto er tetto
La gola è un bucheto, ma c’entra la casa con tutto il tetto

L’onori e li guai so’ come l’ombra: indove vai, te viengheno appresso
Gli onori e i guai sono come l’ombra: ti seguono sempre, dovunque tu vada
Er minchione nun se conosce quanno nasce, se conosce quanno cresce
Lo stupido non si conosce quando nasce, ma quando cresce

(succublog splinder, 25/11/2010)

Le 20 regioni italiane: il Lazioultima modifica: 2011-12-27T13:47:37+01:00da ellypettino
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