Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Le 20 regioni italiane: la Basilicata

Le 20 regioni italiane: la Basilicata

(la base dello stivale)

2 province: Matera, Potenza.

Le origini del nome:
Prima di essere conquistata dai Romani, questa Regione si chiamava Lucania. Successivamente con l’imperatore Augusto che la unì con Bruttium, l’attuale Calabria, cominciò a chiamarsi Basilicata, che deriva dal greco basilikos (governatore e principe). Più tardi con la conquista dei Normanni gli rimase il nome e i confini attuali rimasero gli stessi. Nel periodo che va dal 1932 al 1947 la Regione si richiamò ufficialmente Lucania. Oggi il nome è ritornato Basilicata, ma gli abitanti si chiamano Lucani.

STORIA

I primi insediamenti umani scoperti in Basilicata risalgono al Paleolitico inferiore.
Nel V millennio a.C. la cultura neolitica cominciò ad irradiarsi lungo i corsi dei fiumi lucani, raggiungendo anche le aree interne.
La prima colonizzazione greca avvenne con la costruzione di Siris, situata presso la riva del fiume omonimo oggi detto Sinni, sul finire dell’VIII secolo a.C., ad opera di profughi da Colofone, fuggiti in Occidente per scampare alla dominazione lidia. Con la fondazione di Metaponto, avvenuta nel 630 a.C. circa da parte di coloni di stirpe achea, si estende la colonizzazione a tutta la costa ionica lucana.
I Romani avevano avuto i primi contatti con i Lucani intorno al 330 a.C. quando costituirono un’alleanza “strumentale” utile a fronteggiare la pressione esercitata dai Sanniti a nord.
L’avanzata di Pirro: In difesa della città ionica sbarcò a Taranto Pirro, re dell’Epiro che, appoggiato dai Lucani, Bruzzi e Sanniti ottenne una vittoria di misura nella battaglia combattuta fra Pandosia ed Heraclea nel 280 a.C. Dopo appena quattro anni, nel 275 a.C. Pirro venne sconfitto a Maleventum e tornò in Epiro.
Tra il VI e il IX secolo la Lucania fece parte del longobardo ducato di Benevento.
All’inizio dell’XI secolo arrivano nell’Italia meridionale mercenari Normanni, capitanati da Rainulfo Drengot e i membri della famiglia Altavilla,
Tra il XII e il XIII secolo anche la Lucania fu coinvolta nelle lotte tra Svevi e Angioini che si contendevano l’Italia meridionale.
Federico II di Svevia e le riforme.
Alla morte di Federico II, le popolazioni della Basilicata si divisero tra i sostenitori dei guelfi guidati da Carlo d’Angiò e i ghibellini di Corradino. Il primo aveva occupato l’Italia meridionale e nel 1276 fece radunare in Melfi tutti i baroni del regno per un giuramento di fedeltà.
Il 29 settembre 1281 , la guerra dei Vespri.
Nel XIV secolo la Lucania attraversò una profonda crisi demografica, attribuibile probabilmente alla “cacciata dei Saraceni” ordinata da Carlo d’Angiò, in accordo con il papa, che provocò in Basilicata la dispersione di tutte le comunità arabe, come quelle residenti a Castelsaraceno, Bella, Pescopagano, Tursi e Tricarico.
Guerra franco-spagnola, apertasi con la morte di Ferdinando II d’Aragona nel 1516.
Il decennio napoleonico e l’Insurrezione calabrese (1806-1809), Massacro di Lauria e Resistenza di Maratea.
Insurrezione lucana del 1860, moti risorgimentali: l’annessione al Regno d’Italia.
(Pur essendo tra le più piccole regioni italiane, ha una storia lunghissima )

IN BASILICATA SI MANGIA COSI’ – SPECIALITA’ GASTRONOMICHE

* Formaggi come  il Butirro o Manteca e  Il Cacioricotta
* Salumi come la “Lucanica” (salsiccia preparata con carni magre di suino), la “Soppressata” (salsiccia essiccata) e la “Pezzenta;
* acciughe e piccoli tonni, le sarde in scapece (fritte e poste in aceto) e numerose ricette di baccalà.
* peperoni cruschi essiccati di Senise IGP e l’olio extravergine di oliva DOP;
* fagioli di Sarconi
* dolci come il Mostacciolo a base di vincotto, miele, mandorle e farina;  la Cuccia, simile alla Pastiera napoletana nell’uso del grano cotto;
* Tra i vini, il più famoso è l’ottimo Aglianico del Vulture DOC,

DETTI IN DIALETTO

Data la posizione geografica,  la Basilicata ha subìto l’influenza delle regioni confinanti. Il dialetto Lucano ha infatti molte forme comuni al pugliese e altre al calabrese e diverse affinità con il napoletano e l’abruzzese.

Sand’ Catàwur’ leva lu fridd e mett lu càwur.
San Cataldo toglie il freddo e mette il caldo
Mazz e panèll fann i figlij bell.
Bastone e pane fanno i figli sani (questo è anche pugliese)
U mir iè “u latt” di vicchj.
Il vino è il “latte” dei vecchi
Natàl ccu sòl e pasqua cu tuzzòn.
Se a Natale c’è sole, Pasqua col camino
Quann lu ciucc non vol viv ai voglia ri lu fiscà.
Quando una persona non vuol capire è inutile insistere.
Chik’t v’gntidd mo’ k sè t’nridd.()
Piegati rametto finchè sei tenero.
Chi tropp s’abbascia lu cule s’mostra.
Chi si china troppo il culo mostra.
Jè amar’ coma a ru tusk.
E’ amaro come il veleno.Acque, fuoche e pane non se negane manche a Ile cane.
Acqua, fuoco e pane non si negano nemmeno ai cani.

(succublog splinder, 21/10/2010)

Le 20 regioni italiane: la Basilicataultima modifica: 2011-12-27T12:38:41+01:00da ellypettino
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.