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Le 20 regioni italiane: la Campania

(la caviglia dello stivale)


5 province: Caserta, Benevento, Napoli, Avellino, Salerno

STORIA

La Campania fu abitata originariamente da Ausoni, Aurunci e Osci; la parte settentrionale della regione verso l’VIII secolo a.C. venne colonizzata dagli Etruschi, fondatori dell’antica Capua (l’attuale Santa Maria Capua Vetere) e dai Greci che stabilirono importanti colonie come Palepoli (Napoli).Le aree interne vennero progressivamente occupate dai Sanniti, coi quali, alla fine, si scontrarono i Romani per il controllo della regione.Con la caduta dell’Impero, il territorio fu teatro degli scontri fra Goti, Bizantini e Longobardi;  i Bizantini tennero Napoli fin quando i Normanni. Ai Normanni succedettero prima gli Svevi, tramite il matrimonio fra Costanza d’Altavilla e Federico Barbarossa, poi gli Angioini,  infine gli Aragonesi (1442). La Campania divenne così dominio spagnolo (1505), come Viceregno di Napoli, fino al breve interregno (1707/1734) austriaco in seguito alla Guerra di Successione Spagnola, al quale seguì il Regno dei Borbone durante il quale Carlo III. Fallito l’esperimento democratico della Repubblica Napoletana (1799), nel 1806 la Campania fu conquistata dalle truppe napoleoniche, ma i Borbone tornarono nel 1815, unificando i due Regni di Napoli e Sicilia, attraverso la costituzione del Regno delle Due Sicilie, che resisterà fino all’Unità d’Italia. 

IN CAMPANIA SI MANGIA COSI’ – SPECIALITA’ GASTRONOMICHE

* Benevento:  nocciole e dal miele
Liquore Strega

* Caserta: pizza
sartò di riso (timballo di riso imbottito con polpette, salsiccia, mozzarella, funghi e altro ancora)
lasagne di Carnevale (piatto a base di salsiccia e formaggio che viene consumato durante il Carnevale). 

* Amalfi: Noci
Mozzarella
* Napoli: Spaghetti e pizza;
“pasta ammiscata”
, una minestra popolare fatta mescolando gli avanzi dei diversi tipi di pasta.
impepata di cozze alle insalate miste di frutti di mare.
Il dolce classico è la pastiera

* Salerno: ravioli farciti con uovo e ricotta e passati a cuocere in forno con ragù di carne;
il robusto e saporito viccillo, una ciambella di pasta lievitata e ripiena di uova sode, salame e mozzarella.
Un curioso salume locale è il “tarantiello” fatto con ventresca di tonno.

DETTI IN DIALETTO

Il dialetto partenopeo ha le origini di quelli delle regioni limitrofe, cosa naturale, visto che hanno subìto tutte l’influenza delle stesse dominazioni e sono geograficamente vicine, due fattori che favoriscono la similitudine linguistica.

Gesù cristo è lungariell ma nù è scurdariell.
Gesù cristo con il tempo ti fa sempre vedere le cose e ti da soddisfazione.
Gesù cristo mannà e tuzzulell à chi nu ten ij rient.
Gesù cristo manda le cose a persone che non le meritano.
L’Aucelluzz ch’nù cunosc ò pan è gran.
L’Uccello che non conosce il pane di grano.
E figlie sò piezz’e core. E nepute fanno o core a piezz’.
I figli sono pezzi di cuore. I nipoti fanno il cuore a pezzi.
Ricett o pappece ‘nfacc a noc: ramm tiemp ca t sprtos!
Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti svuoto!
Si schizzica a luongo tutt s’infracica.
Se pioviggina a lungo tutto diventa marcio.

(succublog splinder, 3/11/2010)

Le 20 regioni italiane: la Campaniaultima modifica: 2011-12-27T13:30:44+01:00da ellypettino
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