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Le 20 regioni italiane: la Liguria

4 province: Imperia, Savona, Genova, La Spezia

STORIA

La preistoria ligure è una delle più importanti dell’Italia. Dai vecchi studi dell’Issel si passa alle ricerche condotte dal Boule, dal Cartailhac e dal Verneau nelle grotte del principato di Monaco con la sovvenzione del principe Grimaldi verso la fine del secolo scorso. Furono scoperti resti di Homo sapiens.
Anche la lunga età di trapasso al Neolitico (Mesolitico) è nota da materiali scavati, ma ancora inediti. Le più antiche culture agricole sono attestate nelle caverne delle Arene Candide (Balzi Rossi) con il caratteristico vasellame decorato con incisioni a crudo, manufatti litici ed ossei. I gruppi di agricoltori si evolvono attraverso i contatti con le culture del fiume Tibisco, che raggiungono la Liguria. Sembra che la civiltà agricola sia finora quella che abbia dominato in con i suoi aspetti di cultura fino alla romanizzazione della regione.
Durante l’età del Bronzo e del Ferro non si hanno in gli aspetti culturali che caratterizzano le due età nel resto della penisola italiana.
Augusto costituì la regione nona, insieme ad una parte del Piemonte. Nel sec. VI la regione ebbe il nome di Alpes Cottiae. Subì saccheggi da parte degli Eruli e dei Goti per cadere poi sotto il dominio di Bisanzio e, dal 641, dei Longobardi. Non fu esente dalle incursioni saracene e normanne che devastarono le sue coste.
Nel sec. X risultava divisa in tre marche: arduinica, aleramica, obertenga. In età feudale sorsero marchesati e contee, tra cui quelle di Nizza e Genova.
Il primo comune fu quello di Genova che realizzò una larghissima espansione, identificando da allora la propria storia con quella di tutta la Liguria. Nel 1805 fu divisa in tre dipartimenti, sotto giurisdizione francese. Nel 1815, al congresso di Vienna, la Liguria venne aggregata al regno di Sardegna: i moti del 1821, del 1831, del 1834, carbonari e ispirati alla Giovìne Italia, vi provocarono severe misure repressive. Dette i natali a Mazzini, Garibaldi, Mameli e altri eroi del Risorgimento.

IN LIGURIA SI MANGIA COSI’ – SPECIALITA’ GASTRONOMICHE

*”Boghe in scabecio”
Versione ligure del carpione. Si prepara friggendo pesci infarinati e quindi immersi in una marinata di aceto misto ad un soffritto di olio, cipolla, aglio, alloro, salvia e rosmarino.
*“Mesciua”
È un piatto caratteristico della zona di La Spezia, è costituita da ceci, fagioli e frumento cotti in acqua bollente e conditi con sale, pepe e olio d’oliva.
*“Piccagge”
È il nome dialettale delle fettuccine condite però con pesto o sugo di carciofi.
*Trenette al pesto
È il piatto più conosciuto, anche a livello internazionale. Nella versione classica, le trenette scure, di farina integrale, vengono lessate insieme a pezzi di patata e fagiolini verdi e al momento di servire, vengono condite con il pesto genovese.
*Stoccafisso “accomodato”
A base di stoccafisso, è la più classica delle ricette liguri. In un soffritto di olio, acciughe e aromi, si uniscono olive, pinoli e patate poi lo stoccafisso tagliato a pezzi..
*Verdure ripiene
La polpa dell’ortaggio prescelto, viene mescolata con uovo, mollica di pane, trito d’aglio, prezzemolo ed erbe aromatiche. In alcuni posti è prevista l’aggiunta di patate bollite e funghi secchi.
*Risotto al tartufo valbormidese
*Dolce di castagne

La Focaccia, fatta con farina bianca, lievito di birra, un bicchiere d’olio extravergine d’oliva, acqua e sale
La farinata, di farina di ceci, acqua, mezzo bicchiere d’olio extravergine d’oliva, sale e pepe
(grazie di queste due ultime segnalazioni  Come hanno fatto a sfuggirmi, specialmente la focaccia. Sono ghiotta di queste cose!) 

DETTI IN DIALETTO

Il dialetto ligure è particolare, sembra un misto di dialetti, prevalentemente settentrionali, ovviamente, ma con qualche inflessione che ricorda quelli meridionali. Sarà certo per la posizione geografica, discorso che vale per ogni tipo di linguaggio, ma per questa regione penso valga in modo particolare, perchè si tratta di una fascia costiera nel vero senso della parola, una regione che si sviluppa sul mare, piena di zone portuali e cantieri navali, e da sempre punto di approdo, commerciale e industriale, di estrema importanza. Questo ha senza dubbio favorito la mescolanza di inflessioni dialettali e linguistiche di ogni tipo.

A bellessa, ö fêugo e ö mâ fan l’ommo giastemmâ.
La bellezza, il fuoco ed il mare fanno bestemmiare l’uomo.

Panza affamà no sente raxon.
La pancia che ha fame non sente ragione.

Quando o gatto passaggia o ratto sta ascoso.
Quando il gatto passeggia il topo sta nascosto.

Sono nelle curve.
Sto attraversando delle difficoltà.

Chi l’è stæto brûxòu da l’ægua cäda, à puia da freida ascî.
Chi è stato bruciato dall’acqua calda, ha paura anche di quella fredda…

(succublog splinder, 15/12/2010)

Le 20 regioni italiane: la Liguriaultima modifica: 2011-12-27T13:58:29+01:00da ellypettino
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