Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Mi chiamo Elisabetta

Mi chiamo Elisabetta

non per tramandare il nome della nonna (nessuna delle due si chiamava così) ma per il contrario, per non dover scegliere/offendere nessuno. E così i miei sfogliarono il calendario, fino a Novembre, dove trovarono Elisabetta. Ora, non è che si tratta di quella santa Elisabetta più nota, la cugina della Madonna, madre di Giovanni il Battista, nonchè protagonista dell’annunciazione. No, il mio nome lo devo a santa Elisabetta d’Ungheria. Questo preambolo per dire che mi è saltata in mente la curiosità di andare a cercare chi era questa donna a cui devo il nome, e perchè è stata santificata. Ed eccola qui.

Elisabetta nasce nel 1207 presso il castello reale di Sàrospatak a Pozsony, odierna Bratislavia, da Andrea II re d’Ungheria e dalla contessa Gertrude di Andechs-Meran. 
L’infanzia di Elisabetta fu felice e la trascorse con la sorella Maria, i fratelli Andrea, Colomanno e Bela, che un giorno succederà al padre con il nome di re Bela IV.
Elisabetta all’età di quattro anni è promessa in sposa a Ludovico (4 anni? )
La distanza da percorrere è di circa cinquecento chilometri e nella sua nuova dimora Elisabetta è accolta dal Lagravio Herman I (Conte) di Turingia, cugino dell’imperatore del Sacro Romano impero Federico II, da sua moglie Sophia, e dal suo futuro sposo Ludovico che ha in quel tempo appena undici anni; tuttavia con il fidanzato s’instaurò da subito un profondo legame d’affetto e amicizia.
Nella primavera del 1221, si celebrano le nozze tra Elisabetta ormai quattordicenne (14 anni?  ) e lo sposo Lodovico IV di Turingia, che ha ventuno anni, dal quale Elisabetta avrà tre figli:
Ermanno, Sofia, Gertrude
Il matrimonio di Elisabetta fu felice “Se io amo tanto una creatura mortale – diceva Elisabetta – alla fedele Isentrude – quanto dovrei amare di più il Signore”. Elisabetta amava teneramente Ludovico e Ludovico amava lei, per la sua bellezza, la sua gentilezza e la sua grazia. A corte la Duchessa era quasi disprezzata per la sua semplicità nel vestire e per la sua modestia nel vivere.
Assecondata dal consorte, Elisabetta dedicava molto tempo alla preghiera ed esercitava con generosità le opere di misericordia verso i poveri, i lebbrosi, gli appestati, i malati in genere e i bisognosi. Si impegnava nella promozione della giustizia sociale.
Il suo amore per poveri è abbondantemente documentato tuttavia è degno di nota il miracolo del pane trasformato in rose, si afferma che un giorno Ludovico la incontrò mentre correva per la strada con il suo grembiule pieno di pane per i poveri, le chiese cosa stesse portando, lei lascio cadere il grembiule ed invece del pane comparvero magnifiche e fresche rose.
Elisabetta aveva solo 19 anni, quando Ludovico partì per la crociata, e Lei si assunse la responsabilità di castelli, villaggi e vassalli. Quell’inverno fu uno dei peggiori nella storia d’Europa a causa della carestia, peste e vaiolo. Elisabetta aiutò i bisognosi, curò gli ammalati ma questo suo atteggiamento non fu gradito dagli amministratori, che temevano la sua eccessiva carità come pericolo delle scorte alimentari della stessa corte.
Lodovico muore l’11 settembre del 1227 a Otranto, la notizia raggiunge Elisabetta nel mese di Ottobre.
Appena vedova si scatenò contro Elisabetta la cupidigia dei cognati, fù scacciata dal Castello di Wartburg, le furono tolti i figli per i quali rinuncia all’eredità, Elisabetta si trovò abbandonata per le strade del villaggio, tuttavia grazie all’intervento della zia Matilde, abbadessa del monastero di Kitzinger, Elisabetta fu accolta nel convento.
Nel 1229 Elisabetta mette a disposizione la propria dote per costruire a Marburg un ospedale in onore di San Francesco d’Assisi che è stato canonizzato il 16 Luglio 1228. La conduzione dell’ospedale è affidata ai francescani ma lei stessa serve personalmente i malati e i lebbrosi.
Elisabetta per quattro anni fa una vita d’estrema penitenza e d’intensa carità, non mangiando, non dormendo, dando tutto ai poveri, accorrendo al letto degli ammalati, insomma vive da povera e da povera si ammala e rinuncia pure al ritorno in Ungheria, come vorrebbero i suoi genitori e muore in Marburg il 17 Novembre del 1231 quando lei non aveva ancora ventiquattro anni, subito il popolo la “ritiene santa”e inducono papa Gregorio IX a ordinare l’inchiesta sui numerosi prodigi che le erano attribuiti. Fu seppellita su sua precedente richiesta nella cappella dell’ospedale da lei fondato.
L’arcivescovo di Magonza cerca di sabotare le indagini e nel contempo muore assassinato il confessore di Elisabetta, tuttavia con molte difficoltà le indagini portano alla canonizzazione ed Elisabetta sarà proclamata santa da Gregorio IX il 27 maggio del 1235, a Perugia, nella chiesa di San Domenico, con la bolla «Gloriosus in maiestate» (pubblicata il successivo 1° giugno 1235). Solo quattro anni dopo la sua morte.

Non ne sapevo niente. Scoperta interessante.
PS: comunque, meno male che, di quattro fratelli,  lei si chiamava Elisabetta e non Bela. 

(succublog splinder, 17/11/2010)

Mi chiamo Elisabettaultima modifica: 2011-12-27T13:42:29+01:00da ellypettino
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