bloggo succursale

Sono un bel po’ perplessa. Argomento: i rapporti umani, tanto per cambiare. C’è una ricorrente tendenza, non generale ma molto frequente, a “lamentarsi”, se così si può dire, del fatto che non ci sono rapporti stabili, che non ci sono persone che ci ascoltano, che non si sa di chi fidarsi, e relativo espresso desiderio di averne almeno una che raccolga tutto questo, desiderio però costantemente accompagnato dall’amara consapevolezza (almeno stando a quanto si dice) che “di sicuro” questa persona non esiste. Assodato questo, come è poi possibile che le persone si incontrano, o meglio si trovano – che già di per sé è un miracolo, perché tra tanti trovarsi lo è senza dubbio, ed è una cosa spontanea, trovarsi, non è come cercarsi per poi frequentarsi un po’ “forzatamente” per “vedere se va”. Trovarsi è un miracolo, e in qualche modo è la risposta al desiderio di cui sopra, che tutti, senza esclusione, sembrano avere  – Ebbene, dicevo, come è possibile che invece le persone che si trovano vanno a finire malissimo, quasi a non voler accettare il fatto di essersi trovate, o addirittura a voler confermare per forza l’amara consapevolezza che la persona che si desidererebbe trovare non esiste? Si cerca qualcuno a cui affidarsi, e poi si arriva a fargli la guerra, per motivi futili se non inesistenti, rovinando la vita a lui e anche a se stessi, perché stare in disaccordo è l’incubo peggiore in cui vivere. A quel punto è molto meglio stare soli, no? Non lo so, io ho sempre pensato che i rapporti non siano mai facili, una volta superato l’idillio iniziale, dove c’è spontaneità totale, perché non si hanno scopi di qualche tipo, si passa poi alla conoscenza vera e propria, che necessariamente mette in evidenza gli aspetti caratteriali più svariati di entrambi. E là può diventare un vero e proprio impegno. Di fronte al quale, da quanto si vede in giro, quasi tutti non fanno altro che scappare. Ma allora, cosa si dice a fare che si desidererebbe qualcuno che ascolta? Un pupazzo di pezza va bene lo stesso, a sto punto, o anche tanti rapporti superficiali che non danno niente di più di quanto può dare un pupazzo di pezza. O forse prima di affermare che si desidera qualcuno a cui affidarsi e che ci ascolti bisognerebbe valutare se noi siamo disposti a fare la stessa cosa con lui, perché è molto probabile che lui si aspetti e desideri trovare la stessa cosa, direi. Per concludere, dato che la vita facile facile non è per nessuno, ritengo che sia assurdo che da una cosa che può essere solo buona e che si dichiara pure di desiderare, si passi a complicare ostinatamente la propria esistenza e quella altrui.