bloggo succursale

….ma quante cavolate si sentono in giro. A me dicono tanto che sono “troppo” sognatrice solo perché credo nell’amore vero (= quello ricambiato , condiviso, dato e ricevuto, alimentato da parte di entrambi e che quindi non muore mai) e invece qui pare che una buona fetta della popolazione mondiale viva di illusioni. Un amore non vissuto è un amore non vissuto, punto. Senza voler generalizzare, perché i casi non sono tutti uguali, c’è piuttosto tanto opportunismo, e una certa dose di ipocrisia ad affermare che gli amori impossibili sono quelli che non muoiono mai. L’amore, quando c’è ed è vero, vuole dichiararsi, far sapere che esiste, e condividere con la parte amata tutti i sentimenti che questa provoca e genera. E vuole anche sapere se è ricambiato. Solo gli illusi sono convinti che sia amore eterno quello che non viene espresso e viene vissuto stando uno da una parte e l’altro dall’altra.  Mancando a tutti gli eventi di vita reciproca, non assistendo ai cambiamenti e all’evoluzione personale che questi eventi provocano in entrambi, lasciando che siano altri a dare amore e a riceverlo. Come si può definire questo “amore”? Questo è egoismo. Non c’è niente di più comodo che “viversi” un amore stando comodamente seduti sul divano di casa propria, cullandosi in pensieri verso qualcuno che in quel momento sta facendo tutt’altro da tutt’altra parte con tutt’altre persone e illudendosi che invece stia facendo lo stesso nei nostri confronti. Insomma, bisogna essere proprio dei babbei per convincersi di una cosa del genere. E poi dicono anche alcuni che l’amore non esiste. Eh beh ma ovvio! Se è così non esiste no! Se si pretende di “vivere” l’amore da lontano, senza sobbarcarsene i problemi ma nemmeno goderne le gioie, non esiste no. Così l’amore non viene dato, non viene espresso, l’altro non ci conoscerà mai, quindi non avrà mai l’eventuale opportunità di amarci come siamo, di prendere l’amore che proviamo e darci quello che prova lui.  L’amore non è mai impossibile quando si sente dentro. Lo è solo se non si prova. In questo caso non è un eterno amore impossible, non è amore e basta, se non per se stessi. E’ come leggere un libro, che ci appassiona fino all’ultima pagina. Ma il libro finisce. Non interagisce con noi. Siamo noi che godiamo, egoisticamente, della sua lettura, lo divoriamo con piacere, a alla fine lo rimpiangiamo pure perché è finito qualcosa che ci piaceva e ne conserveremo un bel ricordo parlandone volentieri quando ci troviamo a scambiare opinioni letterarie con qualcuno. Ma trattandosi di un oggetto non vivente, scritto sì da qualcuno ma non rivolgendosi direttamente a noi specifici, non ci ricambia, il libro, non ci ama, alimentando il nostro amore. E’ qualcosa di unilaterale, che inizia e finisce lì. Come gli amori “impossibili”. Quello che non vive non muore mai, no, ma nel senso che non è mai nato. Cioè non esiste.