Gen 23, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Il mistero dei misteri

Il mistero dei misteri

e torniamo a parlarne, perché, nonostante alcuni sostengano che se ne parli troppo, resta comunque l’argomento principale di cui tutti, o quasi, sempre parlano. Viene definito in molti modi, e spesso non dei migliori, tipo “tormento”, “droga”,  “disgrazia”,  “incidente”, o addirittura una “maledizione”. Se dovessi definirlo,  per me l’amore è uno spiritello, allegro e dispettoso, fatto di arcobaleno e nuvoloni neri. O meglio, uno spiritello che accende i nostri personali arcobaleni e nuvoloni neri, li tira fuori, li scopre, li mette in evidenza, nascosti là in mezzo al nostro carattere e al bagaglio di esperienze che lo hanno influenzato – e spesso segnato. Ecco perché penso che vivere l’amore equivalga a vivere noi stessi in ogni aspetto che ci riguarda. Questo allegro e simpatico spiritello arriva inaspettato – e a volte inopportuno – e ci rende euforici, in grado di sorridere e, per dire, rispondere con un grazie al passante di turno che ci ha appena mandato a quel paese;  ci trasmette una costante sensazione di poter fare tutto, sciocchezze in primis; ci fa sentire scemi, anche, stampandoci in faccia  un sorriso da ebeti che chi ci vede non capisce e che nessuno e niente sembrano in grado di toglierci; ci rende incoscienti, talvolta, pronti a camminare su un parapetto, o saltare in alto, così, tanto per volare, come a sfidare la sorte provando a noi stessi che niente ci rovinerà quello stato d’animo; ci fa perdere la bussola, camminare tra i pensieri e non sul pavimento, tanto che dimentichiamo cosa stiamo facendo o dove stiamo andando, in barba alla ragione ed al raziocinio. Uno spiritello goliardico, insomma, che si impossessa di noi, talmente piccolo (o troppo grande) da non riuscire assolutamente ad afferrarlo per liberarcene.  Ma, purtroppo, non è solo questo. Risvegliando i nostri arcobaleni non può fare a meno di risvegliare anche i nostri nuvoloni personali. Attecchendo in noi, invade ogni parte della nostra anima, facendo le boccacce alla ragione con la sua risatina spesso beffarda, solleticando le parti più nascoste di noi, e tirando fuori la nostra rabbia, le nostre paure, le nostre insicurezze, che ci portiamo dentro da tempo e che la ragione teneva ben segregate ed al sicuro da occhi indiscreti. Lui le libera, le porta alla luce, scatenando battaglie furiose, che bene non ci fanno stare. Ecco, alcuni, a causa di questa faccia dell’amore, ne sembrano infastiditi, anche negli aspetti migliori. Per dire, anche il sentirsi euforici per queste persone è solo una rottura di scatole; non si sentono in grado di affrontare tutto ma, anzi, si sentono più deboli, più vulnerabili, quindi più irascibili, più insofferenti ed intolleranti anche di fronte alle cose che fino al giorno prima dell’arrivo dello spiritello riuscivano a dominare e gestire senza difficoltà. Non ringraziano il passante, sono loro che lo mandano a quel paese per primi, così, senza motivo; non sorridono come ebeti, si sentirebbero ridicoli nel farlo; e non si divertono affatto, anzi si irritano per le boccacce dello spiritello alla loro mente,  ritenendo insostenibile questa perdita del lume della ragione. Per loro dunque non è di sicuro uno spiritello allegro e giocoso, ma forse piuttosto un satiro malefico e molesto, che trasforma in nuvoloni neri anche gli arcobaleni. Ma noi non siamo fatti solo di arcobaleni. Spiritello o no, i nostri nuvoloni neri ci sarebbero lo stesso,  resterebbero lì,  indisturbati ma lì. E lo spiritello colpisce, tutti, senza distinzione. Perché, definiamolo pure come vogliamo, l’amore esiste. Quindi tanto vale lasciarci andare e vivercelo tutto, no? Magari giocando con lui, invece di combatterlo.

 

Il mistero dei misteriultima modifica: 2014-01-23T10:19:15+01:00da ellypettino
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