Gen 8, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Deficit di “ascolto”

Deficit di “ascolto”

Quale dei Peanuts offre sostegno psicologico?

Ma lei, naturalmente. La più superficiale, edonista, chiacchierona, egoista, vanitosa, innamorata di chi non se la fila nemmeno di striscio  e amata solo da Snoopy ( il cane ), proprio lei, si offre per ascoltare i problemi altrui e dare consigli (ovviamente a pagamento). Anche se, in fondo, è positiva, non problematica come Charlie Brown, nè intellettuale, non è pretenziosa, ma vive la vita con ottimismo, anche di fronte alle porte in faccia ricevute dal suo amato pianista, e in certi casi ci vuole un simile aiuto psicologico, un punto di vista che almeno sdrammatizza e ridimensiona ogni tipo di filosofia esistenziale intricata e contorta. Tra l’altro, bisogna riconoscerglielo, così superficiale com’è, STA AVANTI. Perchè è l’unica a capire che tutto ciò di cui gil altri hanno bisogno è semplicemente essere ascoltati. Divertente ironia dei Peanuts o amara verità? Si sa che i Peanuts rappresentano tipologie umane ben precise e definite, e lo fanno con la simpatia e l’ingenuità dei bambini. Quindi tanto lontano dalla verità non è.
Questo preambolo per parlare di un “problema” sempre più diffuso, a quanto pare, cioè, “il deficit di ascolto”, la difficoltà di ascoltare, e di contro la difficoltà di trovare qualcuno che ci ascolti, ma ascolti davvero. E così si ricorre allo “psychiatric help”, spesso con risultati scarsi se non nulli. Ora, non voglio fare la cinica che non crede in queste cose e bla bla ecc ecc. Quindi, come prima cosa, metto e ammetto che qualche psicanalista in gamba c’è, in gamba nel senso “realmente in grado di dare un aiuto andando al di là  di se stesso e delle nozioni scientifiche apprese sui libri”.  E riconosco che molte persone sentono comunque il bisogno (anche solo a livello di suggestione) di un sostegno esterno al solito ambiente di famiglia e di vita per trovare una soluzione ai loro problemi. Assodiamo questi due punti, e andrebbe anche bene, se non fosse che mi è capitato più di una volta di sentire lamentele da parte di chi ricorre a questi tipi di aiuti, e che ha sostenuto di non averne trovato nessun giovamento. Il che può significare due cose: o che lo psicanalista non era bravo (il che azzererebbe il primo punto) o che la persona che lo ha consultato non ha realmente bisogno di un aiuto esterno ma semplicemente di essere ascoltato (il che azzererebbe il secondo punto). Ma d’altra parte, che giovamento si può trovare andando a farsi “ascoltare” da qualcuno che ci ascolta a pagamento? Qualcuno che non ci conosce, non sa niente di noi, e che, se ti va male, non ha nemmeno la sensibilità sufficiente per dimenticare i suoi problemi e penetrare del tutto nei nostri per poterci capire (quindi= aiutare), che giovamento può dare? La verità è che purtroppo, spesso non abbiamo vicino chi ci ascolta davvero, e non è una colpa, assolutamente, perchè tutti bene o male siamo presi da propri guai, o pensieri, tutti avremmo bisogno di essere ascoltati e allfa fine tutti (anche chi dovrebbe ascoltare noi) diciamo spesso che non troviamo mai chi ci ascolta davvero.  Situazioni gravi a parte (ci tengo a precisarlo), tipo malattie mentali, disturbi psichiatrici, che necessitano per forza di un sostegno medico specifico che va ben oltre il semplice ascolto, i problemi e le frustrazioni che tutti in un modo nell’altro abbiamo, e che si accumulano ogni giorno, potrebbero trovare sfogo e – eventualmente – soluzione se le persone vicine si ascoltassero a vicenda, superando, magari a turno, i propri pensieri personali per porre attenzione all’altro, perchè lo conosciamo e ci conosce, e proprio per questo solo noi possiamo dargli aiuto, come solo lui può darlo a noi quando sarà il nostro turno di averne bisogno. In fondo, ognuno può essere psicologo per coloro che conosce, e può sicuramente esserlo per se stesso. L’aiuto che cerchiamo fuori è sempre molto più vicino a noi di quanto pensiamo. Lucy l’ha capito. E ne ha fatto un mestiere.

(UPs! Da succublog splinder: 12/01/2011)

Deficit di “ascolto”ultima modifica: 2016-01-08T22:06:03+01:00da ellypettino
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