Gen 13, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Il cosmo. Questo “eterno” sconosciuto.

Il cosmo. Questo “eterno” sconosciuto.

Troppo grande per essere concepito dalla mente, troppo importante perché la mente non tenti di concepirlo. Oggi sto sul filosofico-scientifico-mistico. Perché fede e scienza sono correlate, se non in certi casi addirittura tutt’uno. Perché per concepire ipotesi in merito al cosmo, alla sua grandezza, alla sua formazione, bisogna per forza saltellare dall’una all’altra, fare atti di fede, perché alla conoscenza empirica, concreta, di tutto questo non  si può arrivare. D’accordo i computer evolutissimi e perfetti, ma ai computer i dati chi glieli fornisce? Io nel mio piccolo credo che siamo circondati da un insieme intricatissimo di forze di energia che ci collegano gli uni agli altri, forze che non possiamo spiegare razionalmente, possiamo solo percepire, e non tutti. Ammiro molto chi riesce a coglierle, attraverso i sogni o gli stati mentali, entrando in contatto con persone che non ci sono più, con le fonti della vita stessa. Pensando al cosmo scientificamente, a come è nato, a cosa sia accaduto, ai tempi (troppo lunghi per essere concepiti da noi) di evoluzione, viene per forza da pensare anche alla fede, alla vita, al che caspita ci facciamo qui e come mai noi, a differenza degli altri esseri viventi della terra,  ci poniamo queste domande. Come si sarà formato? E chi può dirlo. La teoria dominante è quella del Big Bang, questa enorme esplosione che l’ha generato dando inizio ad un’espansione che per alcuni è ancora in atto (altra corrente teorica sostiene invece che l’universo sia in fase di collasso). Ma esplosione di cosa? Di materia sicuramente. Può darsi. Ma non è detto, non è certo. Ciò che è certo è che da quel qualcosa siamo derivati anche noi, un minuscolo risultato di un ipotetico Big Bang, forse gli unici nell’universo, o forse no. Non è certo. Ieri, mentre si parlava di queste cose, mi sono chiesta, visto che la natura imita se stessa, anche universalmente parlando, le forme del cosmo sono le stesse della terra, ogni forma di ogni essere copia le altre che ha intorno, il cosmo infinito è un insieme infinito di microcosmi che si imitano, allora non si può arrivare a conoscere la formazione del cosmo studiano ad esempio l’evoluzione terrestre? Se noi siamo una riproduzione imitativa del cosmo, studiando noi si può arrivare a lui. Troppo semplice sarebbe. E anche troppo vasto come campo, di tante cose non terremmo conto e che magari probabilmente sono fondamentali. E poi la fede dove sarebbe? Io concludo che là c’è una stella perché voglio credere che sia così. Concludo che la distanza tra i pianeti sia tot perché voglio credere che sia così. Concludo che il buco nero è assenza di materia perché voglio credere che sia così.  Ma questa è fede. O ci credi o non ci credi. Tutte conclusioni ipotetiche su fenomeni razionalmente e scientificamente inspiegabili. Che temo resteranno sempre senza risposte. Il cosmo ha una fine o davvero non finisce mai? E se finisce, oltre quello, cosa c’è? Uno spazio vuoto? Il cielo? I palloncini volati dalle mani dei bambini? Chi lo sa. Poniamo che sia vera la teoria del Big Bang. Dicono gli studiosi che “ad un certo punto”, tempisticamente non quantificabile, c’è stata questa esplosione che ha generato l’universo. Ma allora, prima di questo certo punto, cosa c’era? Chi lo sa. Forse il posto da dove veniamo noi al momento della nascita, quando probabilmente conosciamo le risposte a tutte queste domande che con la crescita dimentichiamo. Può darsi. Ma questa è fede.

(UP. Da succublog splinder: 15/09/2011)

Il cosmo. Questo “eterno” sconosciuto.ultima modifica: 2016-01-13T11:21:45+01:00da ellypettino
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