Gen 17, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Protagonista o spettatore

Protagonista o spettatore

Un’altra cosa che mio padre diceva spesso è che nella vita si sceglie se essere protagonisti o spettatori, cioè se vivere le cose buttandocisi dentro o restare a guardarle, vivendo solo un’idea o il desiderio di viverle. Lui era per la prima, ovviamente, ed è quello che ha sempre fatto. Io la vedo come lui, idee e desideri restano illusioni, finzioni, magari ti evitano delusioni che spesso arrivano quando un bel sogno si concretizza, e non ti sembra all’altezza, ma sempre finzioni restano. Quindi decisamente meglio provarci e viverle di persona. Lui, mio padre, però, riusciva, non so come, a far coincidere le due cose, cioè a realizzare i suoi sogni. Forse perché ci credeva fortemente, non so, e di sicuro dandosi molto da fare, questo posso affermarlo con certezza. Fatto sta che ci riusciva. Nonostante le difficoltà della vita reale, le preoccupazioni e le delusioni che pure ha vissuto, era un protagonista. Mia mamma, per dire, è diversa. Pur essendo anche lei una protagonista, perché vive e ha vissuto la sua vita affrontandola sempre, mai restando a guardare, diciamo che la prende come viene.  Mio padre le situazioni era capace di crearle proprio, mentre lei vive quelle che la vita le presenta, ecco. Ma entrambi sono protagonisti attivi, non spettatori passivi. Di me posso dire che spettatrice lo sono stata, nei primi anni, fino all’adolescenza. E non mi dispiaceva neanche restare a guardare quando si trattava di vicende e situazioni belle che mi permettevano di credere ancora più possibile realizzare i sogni. Ad un certo punto, però, ho sentito il desiderio di scegliere di vivere la mia vita, gettandomici dentro, come diceva mio padre, seguendo i miei ideali, secondo i principi che via via, esperienza dopo esperienza, stavo radicando dentro di me. Non è sempre facile essere protagonista, ho capito presto quanto forte era mio padre nel riuscire ad esserlo, perché devi mantenere quel tantino di distacco un po’ da tutto per evitare di passare da protagonista a naufrago, di venire cioè trascinato e poi sommerso dagli eventi e sprofondare spesso e volentieri senza riuscire a venirne fuori ammaccato (e scoraggiato). E quel distacco, pure piccolo che sia, è forse quanto di più difficile da mantenere, per me che sono emotiva fino al midollo, tanto da commuovermi come una scema davanti ai film, in cui, per inciso, fin da piccola mi immergo sempre nel ruolo del protagonista – a tale proposito, nei momenti in cui realizzo che sto solo guardando un film e non vivendo, in questi momenti di distacco, appunto, dal contesto, mi viene da sorridere tra l’ironico e l’amaro, nel notare le comparse sullo sfondo, e nel pensare che io nella storia narrata potrei essere una di quelle. Il che fa riflettere parecchio -. Se si riesce, dunque, a raggiungere quel minimo distacco, la parte è tua, sei padrone della tua vita (e di te stesso). Stimo tanto mio padre anche per questo, per essere riuscito a vivere appieno senza mai perdere la capacità di sognare, e continuando a credere fermamente nei suoi ideali. E stimo molto anche mia madre, protagonista anche lei, ma per la sua capacità di affrontare gli eventi, anche i più duri, senza farsi schiacciare. Due protagonisti, i miei, solo che mio padre scriveva il suo copione, mentre mia mamma vive il suo. E io? Non saprei, forse sto nel mezzo. Mi piacerebbe essere come mio padre, credere nei sogni a tal punto da riuscire a realizzarli; e di mia madre vorrei la capacità di affrontare con ostinazione gli imprevisti che la vita inserisce nel copione.  Devo dire comunque che il ruolo di spettatrice non è poi così male, già se penso a quanto sia stato importante osservare loro, per dirne una. Nello stesso tempo, ho la consapevolezza di non poter essere come loro, e va bene così, anche perché in quel caso vivrei la loro vita, non la mia. Come dico sempre, sono felicissima di averli avuti come genitori principalmente perché entrambi, anche se in modo diverso, hanno lasciato noi figli crescere seguendo i rispettivi caratteri, mio padre dandoci consigli ma senza mai forzarci, mia madre sostenendoci sempre, anche quando non ci condivide (il che accade quasi sempre). Risultato ad oggi: voglio essere protagonista della mia vita, la MIA appunto, e ogni tentativo va in quella direzione, ma ogni tanto, tipo quando è difficile esserlo, penso non guasti anche il ruolo di spettatore. Soltanto due cose so di voler evitare: il non detto ed il non fatto. Per il resto si vedrà.

(UP. Dal 12/mar/2014)

Protagonista o spettatoreultima modifica: 2016-01-17T03:51:20+01:00da ellypettino
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