Gen 29, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La teoria della fine dell’Universo

La teoria della fine dell’Universo

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(da http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2012/07/23/universo-brandelli-16-7-miliardi-anni_7223607.html)

Per la fine dell’Universo l’appuntamento e’ fissato tra 16,7 miliardi di anni, quando ci sara’ un ‘grande strappo’ causato dall’energia oscura, ossia la forma ancora misteriosa di energia che costituisce il motore dell’espansione dell’universo e che lo occupa per il 70%. Lo affermano i fisici teorici dell’Accademia cinese delle scienze, in base ai calcoli da loro elaborati e pubblicati sulla rivista Science China: l’energia oscura portera’ l’Universo ad espandersi fino a provocare ‘strappi’ che lo ridurranno in brandelli. Rivedendo alcuni dei parametri di una delle ipotesi cosmologiche piu’ accreditate sul destino dell’Universo, il ”Big Rip” o grande strappo, i ricercatori asiatici hanno determinato che il tempo ancora a disposizione prima della ‘morte’ dell’Universo sia poco meno di 17 miliardi di anni. In una inesorabile catena di eventi, la Via Lattea si smembrera’ 32,9 milioni di anni prima della ‘fine’, mentre la Terra verra’ prima strappata via dalla sua orbita e infine, 16 minuti prima della morte dell’Universo, verra’ dissolta. Questa visione catastrofistica e’ la diretta conseguenza della recente teoria chiamata ”Big Rip” ed elaborata nel 2003, sulla base delle conoscenze attuali sull’espansione accelerata dell’Universo. E’ noto infatti a partire dagli anni ’90 che l’universo, nato dal ”Big Bang” o grande esplosione 13,7 miliardi di anni fa, sia soggetto ad un’espansione accelerata, ossia si espanda in maniera ‘forzata’, sotto la ‘spinta’ prevista inizialmente dai modelli teorici della relativita’ e oggi identificata come energia oscura, una sorta di energia del vuoto che ‘allarga’ lo spazio e che costituirebbe il 70% dell’Universo. Secondo la teoria del Big Rip, a causa dell’espansione accelerata ogni oggetto fisico, a partire dalle galassie ai pianeti e agli esseri viventi fino agli atomi, verra’ lentamente ‘stirato’; letteralmente fatto a pezzi e ridotto a singole particelle elementari che continueranno ad allontanarsi tra loro in una sorta di gas sempre meno denso, in un lento e inesorabile strappo. Analizzando alcuni dei parametri legati al destino dell’Universo, in particolare il rapporto tra pressione e densita’ della materia oscura, i ricercatori hanno sviluppato uno scenario futuro nel quale, con un livello di fiducia del 95%, il tempo ancora a disposizione per l’Universo sia al massimo 16,7 miliardi di anni.

Ultima dal mondo della scienza. A me queste cose affascinano tanto. E trovo straordinario che riescano a fare calcoli del genere, sicuramente fondati su teoremi e teorie diciamo attendibili, per quanto è più che certo che questo tipo di ricerche sono sempre esclusivamente basate su formule ipotetiche, perché per la mente umana, che diciamo è “finita”, limitata al visibile, alla conoscenza, da cui a volte dovrebbe prescindere per scoprire cose nuove altrimenti si attribuisce, sbagliando, ciò che già si conosce impedendo alla mente di far entrare il nuovo, è inconcepibile considerare quantità di tempo come quelle, la mente umana non abbraccia il troppo grande come non abbraccia il minuscolo (vedi atomo e particelle). A quei livelli, di grandezza o minuziosità smisurata, lavora più l’immaginazione che la ragione. Interessante dunque questa nuova teoria sulla fine dell’Universo. Se non fosse però un particolare: rispetto ai 16 miliardi e rotti di anni, come caspita fanno a dire che la terra finirà 16 minuti prima? Minuti. Un minuto rispetto ai miliardi di anni, è paragonabile ad un granello di sabbia nel deserto. Avessero detto 16000 anni, toh, o almeno 6000. Ma 16 minuti. Francamente questo particolare mi fa incrinare tutta la teoria 😀

La teoria della fine dell’Universoultima modifica: 2016-01-29T00:06:15+01:00da ellypettino
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