Feb 20, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Quando dicono che pensare troppo fa male….

Quando dicono che pensare troppo fa male….

03-350x498.jpgmica aggiungono la spiegazione di come non farlo, però! Oddio, spesso bene non fa. Quante volte vorrei evitare di pensare, ma non posso farne a meno, mi viene….”d’istinto” . Però questo fatto del “troppo” a me ha stufato. Non è che si pensa “apposta”, viene così è basta. E’ umano, e siamo umani, caspita.  Amare troppo no, pensare troppo no. Ma che vuol dire “troppo”? Magari potessimo misurare pensieri e sentimenti! Staremmo di sicuro molto meglio. Ma a me piace così. Però c’è una frase in cui mi ritrovo, ed è questa:

“Ogni volta che uso il mio istinto, vinco, ogni volta che penso troppo, perdo” (Elbaz).

Oh, è vero. Lo confermo e lo sottoscrivo. Ho sempre avuto la convinzione che fosse una mia caratteristica, o meglio, la caratteristica di chi, come me, ha un carattere impulsivo. Il che, per la precisione, non è che dia sempre sempre la vittoria, eh. Non si contano le volte in cui avrei dovuto e voluto “pensare” e frenarmi prima di partire in quarta, e non ci sono riuscita. Spesso questo modo di fare porta danni notevoli, anche a me stessa. Ma di base questo concetto lo ritengo molto realista. Perché sarà pure che non sempre ho vinto quando ho agito d’istinto, ma resta verissimo che ogni volta che ho pensato, diciamo troppo (ma con riserva su questo termine in merito a pensieri e sentimenti che, dai, non si possono controllare) ho perso. Intanto ho perso tempo, per dirne una. E poi il resto a venire. Ho perso occasioni, ho perso la visione delle cose, mi sono persa nei pensieri, insomma. Quindi ho perso. Pensavo, ripeto, fosse una mia caratteristica da carattere impulsivo, invece no, ho diversi esempi di persone tutt’altro che impulsive che si ritrovano come me in questa idea. Ad esempio, a chi non è mai capitato di constatare che le cose preparate d’istinto, all’ultimo momento, vengono spesso meglio di quelle preparate con un’organizzazione pensata e ripensata. Quando si pensa “troppo”, la parola che ricorre in mente più di frequente è “oppure”. Posso fare così, OPPURE così, OPPURE colà. Ecco, questo a me confonde soltanto le idee. Tante volte avrei voluto pianificare e programmare, addirittura mettendo per iscritto, per avere ancora di più l’idea di essermi organizzata. Ma niente, tutte le volte è stato un fallimento. Maree di imprevisti che uscivano fuori ogni minuto a scombinare i piani. Forse non ho la capacità di prevedere le varianti, forse è questo il motivo. Fatto sta che i programmi a me non riescono mai. C’è chi con gli “oppure” sa barcamenarsi benissimo, perché riesce, appunto, a valutare tutti gli eventuali imprevisti che possono sopraggiungere. Io non riesco. Mentre, di contro, quello che faccio d’istinto, cogliendo l’attimo, come si può dire, magari con molto meno materiale di altre volte in cui ho pensato e programmato, mi esce perfetto. Sia che si tratti di fare oggetti, o di preparare qualcosa di creativo, o di scrivere, nel mio caso è sempre l’istinto a parlare meglio del pensiero. Posso affermare, direi, che, per quanto riguarda me, non è il “pensare troppo” che fa male, ma il pensare stesso. E a questo punto posso quindi concludere citando l’universale saggezza senza tempo del magnifico Shakespeare:

“Insegnami a dimenticarmi di pensare.”

Quando dicono che pensare troppo fa male….ultima modifica: 2016-02-20T00:05:47+01:00da ellypettino
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