Nov 22, 2013 - sfoghi    Commenti disabilitati su Perché è triste smettere di credere in Babbo Natale

Perché è triste smettere di credere in Babbo Natale

C’era una simpatica filastrocca, giochino diciamo, che ci recitava mio padre – più che altro per farci stare buoni quando rompevamo.  Dopo essersi attaccato sui due indici due pezzettini di carta, sui quali, quando era particolarmente ispirato, disegnava due faccette, iniziava: “Gigino Gigetto che vola sul tetto, vola Gigino, vola Gigetto, ritorna Gigino, ritorna Gigetto”, e intanto faceva saltare le dita, abbastanza rapidamente, sostituendo l’indice con il medio quando Gigino e Gigetto volavano, e rimettendo l’indice quando tornavano. Questa cosa ci divertiva tanto, ogni volta, perché di base credevamo davvero che Gigino e Gigetto volavano, non riuscendo a capire il “trucco”. Dai e dai l’arcano fu svelato, ovviamente, e a me lasciò amarezza scoprire di non poter più credere a Gigino e Gigetto. Stesso discorso per Babbo Natale e la Befana. Ricordo chiaramente che detestai profondamente le mie compagne che mi dissero che Babbo Natale non esiste e che la Befana in realtà è la mamma.  Come trovo ancora oggi tristissimi quegli adulti che dei figli dicono “ormai è grande”.  A 10 anni è grande? Per fare cosa? E poi è grande QUINDI deve smettere di credere in qualcosa di magico? Ma da quando in qua “crescere” vuol dire “smettere di sognare”, “essere concreti”? Un bimbo che smette di credere in Babbo Natale non è concreto, è triste, ed anche arrabbiato, per certi versi, arrabbiato perché deluso, già solo nello scoprire che per anni gli hanno mentito tutti. E a quel punto come fai a fargli capire che credere è una scelta, che dipende soltanto da lui? Perché Babbo Natale esiste, alla fine. Lo spirito del Natale è l’importanza sacra della nascita, di tutti quanti, e Babbo Natale non è altro che la rappresentazione di chi al mondo è felice che ci siamo anche noi. Ora, è così brutto credere in questo? E’ tanto sbagliato festeggiare ed essere felici che sulla faccia della terra ci sia chi è felice che siamo nati? Non vedo perché, eppure così sembra. Stanno facendo diventare questa festività una sorta di orrore di massa, insistendo sulla sua commercializzazione, e bla bla bla bla, che i regali si “devono” fare (…..) e oltretutto bisogna pure spenderci un bel po’ altrimenti “si fa brutta figura” (…..) e altre tristi stupidaggini del genere, favorendone così la commercializzazione che tanto detestano. E hanno distrutto il vero spirito del Natale, e abbattuto a colpi di cannone il povero Babbo e la sua slitta. Il regalo se vuoi farlo lo fai altrimenti no, ed è sufficiente un pensiero, che rappresenti appunto il tuo pensiero verso quelle date persone. Simbolicamente, regalando qualcosa ai tuoi cari, la regali a tutta l’umanità. E finché ci credi, tutto questo ti fa sentire felice e divertito, non stressato e depresso come molti sembrano essere ancora di più nel periodo delle feste.  Non dico i bambini, ma gli adulti questo dovrebbero capirlo bene, e magari farlo capire ai più piccoli, invece di togliere loro, spesso bruscamente, uno dei sogni più belli dell’infanzia. Felice è il bambino libero di sognare, e di sapere che è libero di crederci anche se la realtà (e i genitori e il circondario quotidiano) glielo nega. E in fondo ad un bimbo basta poco per aiutarlo a sognare, una luce strana all’orizzonte, un’ombra che attraversa il cielo, cose così sono sufficienti per scatenare la sua fantasia. Perché togliergli tutto questo? Per mettergli tristezza, facendogli vivere questi giorni con delusione  e rabbia che lo segneranno per sempre? Non lo capisco. E mi delude molto di più questo che quando mi dissero che Babbo Natale non esiste.
“Che brutto risveglio”, diceva mia nonna.

Perché è triste smettere di credere in Babbo Nataleultima modifica: 2013-11-22T11:42:53+01:00da ellypettino
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