Prendere le parti
Mi è capitato di prendere una posizione tra due persone a cui comunque voglio bene. Mi è venuta così, spontaneamente, e lo sanno entrambe, ovvio. Una mia caratteristica questa che molti non capiscono né tanto meno condividono, per lo più in casi simili preferiscono stare nel mezzo, e, a detta loro, “farsi gli affari propri”. Ma io non ci riesco. Perché il comportamento di una mi è parso insensibile ed egoista nei confronti dell’altra. Per quanto bene io possa volere, e quindi di sicuro mai andrò in alcun modo a danneggiare quella data persona, non mi piace per niente né l’insensibilità né la mancanza di comprensione nei confronti di chi dovrebbe essere soltanto compreso, e niente più. Anche fosse solo per un periodo difficile che sta passando, chi gli è amico dovrebbe abbozzare, invece di attaccarsi a posizioni egoiste e dettate dall’orgoglio, aggiungendo, così, a chi già ha problemi di suo, altri problemi e dispiaceri. Troppe volte ho sentito la frase del tipo “ma mica ci vado di mezzo io?” ….no, tranquilla, non ci vai di mezzo tu, che pensi sempre soltanto a te stessa. La tutela di sé, l’ho visto ed imparato questo, è sì importante, ma quando si ha a che fare con chi ci danneggia, perché ci vuole male, magari. Allora certo che bisogna pensare a se stessi. Ma farlo sempre e comunque con tutti come priorità no, non sono d’accordo, lì diventa solo egoismo. Che poi, ho imparato anche questo, le persone più pericolose sono proprio quelle che proclamano la tutela di se stessi e che non ci si può fidare di nessuno. Di nessuno chi? Perché, stando a questo modo di pensarla, sono proprio loro quelli di cui non ci si può fidare. Loro, con questo atteggiamento del “chissenefrega del mondo”, “tutti danno fregature”, sono poi proprio i primi a dare le fregature di cui tanto si lamentano. E purtroppo di questo menefreghismo ho avuto un esempio molto vicino, che mi ha, appunto, portato a prendere una posizione a favore di una e a scapito dell’altra. Non è facile, un po’ mi dispiace di sicuro, ma francamente è stato più forte il dispiacere di constatare che quella persona è proprio fatta così.
(UPper dovere. Dal 21/nov/2013)