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Dic 20, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Danimarca e Svezia

Natale in tavola dal mondo: Danimarca e Svezia

Oggi  voliamo a mangiare innnnnnnnnnnnn: DANIMARCA! Con due piatti (dolci) tipici sia di Danimarca che di Svezia :

 Ris à l’Amande

 che in pratica è un budino di riso alla danese. Però molto molto invitante, n’è vvvveroooo?

e il Risengrød

che è anche protagonista di una leggenda: una mandorla singola pelata viene aggiunto al piatto prima di portarlo in tavola e, chi la trova è probabile che si sposi entro l’anno.

Ingredienti:

– 1 1/4 tazza di acqua
– 1 tazza di riso (Grødris)
– 4 1/2 tazza di latte
– 1/2 cucchiaino di sale
– 1 cucchiaino di zucchero vanigliato
– burro
– zucchero
– cannella

Esecuzione:

Mettete a cuocere il riso in una pentola per circa due minuti. Aggiungete lo zucchero, del latte, il sale e la vaniglia e fate sobollire a fuoco basso per circa 40-45 minuti. Mescolate spesso per avitare che il riso si attacchi al fondo della pentola e questo, soprattutto negli ultimi 30 minuti.
Unite lo zucchero e la cannella a seconda del vostro gusto. Servite caldo il vostro Risengrød, spolverandolo di zucchero e cannella e mettete al centro una cucchiaiata di burro, lasciandolo fuso.

Voglio dedicare una parentesi a questo bizzarro (e a quanto pare antico) personaggio:

Il Nisse
che sarebbe uno spiritello di solito birbone e bontempone, che usa abitare la casa dei contadini facendo scherzetti vari alla famiglia. E’ tradizione lasciargli una scodella con gli avanzi, specialmente del  Risalamande, la notte di Natale, a Pasqua e a Pentecoste.
Attualmente Nisse è entrato nella cultura popolare, canti e racconti sono a lui dedicati è spesso il protagonista visto dei calendari natalizi per bambini e ragazzi ed è molto ricorrente anche nelle decorazioni natalizie.

Esempio di presepe danese:

 

Dic 19, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale dal mondo: Francia

Natale dal mondo: Francia



e oggi si vola a mangiare in FRANCIA!! Dove ci tocca mangiare un piatto dal nome improponibile 😀

 

 e che devono essere biscotti che però ho visto fatti diversamente, dalle foto che ci sono in giro. Altrove sono fatti tipo tartellette, per dire. o a forma di petalo, molto simili ai ricciarelli saporelli sapori di Siena. Ad ogni modo gli ingredienti sono gli stessi.

 Buon appetitooooooooo!!

Ed ecco un tipico presepe francese:

questi sono tipici Santons (santini, santoni) della Provenza, statuine artigianali per il presepe.

Dic 18, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Germania

Natale in tavola dal mondo: Germania



Andiam andiam andiamo a mangar in: GERMANIA!

 

 

che potremmo tradurre con “sbomballata di burro” 😀 Sembra una specie di panettone alla fine. Non deve essere male, ma non incontra i miei gusti specifici. Preferirei provare altro 😛 A chi approva, però, auguro

BUON APPETITO!

 Questi bellissimi presepi sono in legno, e girano grazie al calore delle candele. che spesso coincidono con quelle dell’Avvento. Da che so, è una antica tradizione in Germania quella di usare manufatti in legno, anche i giocattoli, in alcuni casi vere opere d’arte.

Dic 17, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Grecia

Natale in tavola dal mondo: Grecia

Oggi si mangia all’ombra del Partenone. O giù di lì 😀 Andiamo in GRECIA!

 un piatto che ero già partita convinta che si trattasse di maccheroni 😛 e invece sono biscotti al miele. Sembrano buoni, aromatizzati di agrumi. 

 Buon appetitoooooooo!

Sul Natale in Grecia c’è un discorso a sé, perché pur rispettando molto questa festività, i greci, essendo ortodossi, la festeggiano il periodo natalizio in modo particolare e un po’ diverso rispetto a noi. Ecco come.

Per i greci il Natale è una delle feste principali dell’anno, soprattutto dal punto di vista religioso (i Greci sono per la maggior parte ortodossi). Tutti i membri delle famiglie sono coinvolti nelle celebrazioni e i pasti sono a base di pietanze tradizionali.
Le festività natalizie vengono introdotte della festa di San Nicola il 6 dicembre e si protraggono fino a qualche giorno dopo l’epifania.Una delle peculiarità del Natale in Grecia è che non c’è la tradizione di Babbo Natale e dei doni sotto l’albero, che non rappresenta un addobbo natalizio e al suo posto si usano modelli di barche a vela di legno decorati in modo speciale con tondini scintillanti e che evocano il mare, elemento onnipresente in Grecia. Il 24 dicembre ai più piccoli viene regalato una sacca e un bastone con cui andranno in giro di casa in casa per cantare le tipiche canzoni di Natale, dette “calanda” accompagnati dal suono di piccoli strumenti musicali come il trigono (un triangolo in acciaio suonato da una bacchetta metallica) e ricevendo in dono frutta secca e biscottini, soprattutto i tradizinali “Kourabiedes”. A parte il loro contenuto religioso sulla nascita di Cristo, i canti esprimono anche auguri ed elogi al padrone della casa e a tutti i componenti della famiglia.

La sera poi c’è la tradizionale cena di Natale dove la famiglia si riunisce per consumare una cena propria dell’occasione, con pietanze che variano da regione a regione. Durante questa cena, le donne di casa presentano il tipico “Christopsomo”, che vuol dire letteralmente “pane di Cristo”; è infatti una pagnotta dolce di varie forme con decorazioni sulla crosta rappresentanti per lo più aspetti della vita familiare che verrà poi mangiato il giorno di Natale e per usanza spezzato dal capo famiglia.

Il 25 dicembre tutti i Greci si recano a sentire la messa, prima di riunirsi per ora e consumare un abbondante pranzo a base di specialità tradizionali: la “galopoula” (tacchino farcito con castagne, uvetta di Corinzio e noci o mandorle), accompagnata da patate al forno, il “gourounopoulo psito” (un porcellino arrosto in olio d’oliva e fatto cuocere a forno lento per circa 3 ore, e bagnato regolarmente col suo succo, acqua calda e succo di limone) e il “melomacarona” (dolce a base di noci e sciroppo di miele). Gli altri dolci tipici sono i “kourambiedes” (a base di burro, mandorle e ricoperti di zucchero a velo) e le “diples” (a base di miele e originari dell’isola di Creta).

Una credenza popolare, legata al Natale ed ancora particolarmente viva in Grecia, è quella dei “Kallikantzaroi”, che sono una specie di spiriti che vivono nelle viscere della terra e che cercano di estirpare l’albero che sorregge il mondo. Durante i dodici giorni che vanno dal Natale all’Epifania (24 Dicembre – 6 Gennaio), in Grecia si dice che le “acque sono sconsacrate” e quindi la leggenda narra con la nascita di Gesù l’albero muoia e i Kallikantzaroi escano dalle viscere della terra. Dopo l’Epifania l’albero che sorregge la terra nascerà di nuovo e i Kallikantzaroi faranno la loro comparsa.

Gli abitanti dei piccoli paesi del Peloponneso addobbano le loro tavole natalizie con dolci di ogni tipo con la speranza di dissuadere questi spiriti dall’entrare nelle loro case.
Arriva poi il giorno di Capodanno, il giorno di San Basilio (corrisponde a Babbo Natale). Anche il 31 dicembre i bambini si recano di casa in casa per cantare e recitare versi di buon augurio per
il Nuovo Anno e tenendo in mano un melograno.
La notte di capodanno viene festeggiata in casa o fuori, con amici e parenti ma ciò che importa è che si festeggi! Una tradizione greca vuole che allo scoccare della mezzanotte è consuetudine spegnere e riaccendere subito le luci per cacciare il vecchio anno e salutare quello nuovo.

Altra tradizione della notte di Capodanno è il taglio della “vassilopitta”, la “torta di San Basilio” che consiste in un ciambelline a base di latte, uova, burro e zucchero, nel cui interno e’ stata inserita una moneta di buon auspicio. La prima fetta viene destinata a Cristo, la seconda alla Madonna, la terza a San Basilio, poi alla casa, al capofamiglia e via via a tutti gli altri membri della famiglia seguendo una rigida gerarchia. Tra tutti i commensali chi trova la moneta viene considerato il fortunato dell’anno.
Una tradizione per la notte di Capodanno tipica delle isole della Grecia è la scelta della persona che sarà la prima ad entrare in casa il 1° dell’anno. La persona prescelta entra in casa con un rituale preciso: due passi in avanti (il primo con il piede destro) e due passi indietro per far entrare la fortuna e scacciare la sfortuna. Ripete il movimento tre volte e poi la terza volta entra nella casa e scaglia con forza un melograno per terra affinché si rompa in segno di prosperità e fortuna.

Passato Capodanno l’altra festa importante è l’Epifania, il 6 gennaio. È soprattutto una grande festa religiosa che ricorda il battesimo di Cristo da parte di San Giovanni Battista sulle rive del fiume Giordano. In questo giorno l’acqua viene benedetta, purificata ed secondo una credenza popolare l’acqua del mare diventa dolce e potabile e gli spiriti maligni si allontanano dalla terra.
La benedizione dell’acqua avviene gettandovi dentro una croce: in chiesa il sacerdote lo fa nell’acquasantiera, ma si è soliti farlo anche nei fiumi, lungo le coste e nei porti dove le navi, al cadere dalla croce in acqua, suonano con insistenza le sirene e le chiese celebrano l’evento con continui rintocchi di campane mentre gruppi di ragazzi fanno a gare per recuperare il crocifisso.
Un detto popolare ricorda che se una persona esprime un desiderio il giorno dell’Epifania questo si avvererà perché in questo giorno il cielo è aperto.

Ed ecco un tipico esempio di presepe greco.

Dic 16, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Inghilterra

Natale in tavola dal mondo: Inghilterra


Oggi si mangia in INGHILTERRA!

 

 

 

un dolce rinomato, anche se non l’ho mai assaggiato, e ora leggendo gli ingredienti, non so se lo assaggerò mai 😛 Anche se l’aspetto è invitante. Ho scelto questa ricetta, ma ne avevo letta un’altra  (e forse è originale originale)che prevede l’uso di “grasso di rognoni” ben ripulito. A conti fatti potrebbe essere una specie di sostituto del nostro strutto, probabilmente, ma detto così ti fa passare la voglia! 😀

Ed ecco un tipico presepe inglese:

Dic 15, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Portogallo/Brasile

Natale in tavola dal mondo: Portogallo/Brasile

Oggi a tavola si va in PORTOGALLO! Anzi in Brasile, ma praticamente sono la stessa cosa :P, a mangiare il

 

Questo è proprio da provare. E’ semplice e buono, e dà l’idea di festa natalizia, non so perché.

 

Presepe in Portogallo

La tradizione dei presepio in Portogallo ha origini remote: rappresentazioni della Natività si trovano infatti già nei rilievi di sarcofagi tumulari del 1400, nonché in miniature di libri sacri della stessa epoca. II presepio plastico portoghese raggiunse però la massima diffusione e i più alti risultati artistici solo nella seconda metà del Settecento, grazie al genio creativo di un italiano, Alessandro Giusti, che diede vita alla scuola del barro (creta) di Mafra, trasmettendo tale tecnica ai suoi allievi e continuatori. Celebri, tra i presepi portoghesi, quelli della Cattedrale e del Museo dell’arte antica di Lisbona, nonché il monumentale allestimento della Basilica della “Estrela”, superiore ad ogni altro sia per la grandezza della composizione sia per il numero dei personaggi (oltre cinquecento), capolavoro di Machado de Castro.
Grande diffusione hanno anche i “presepi viventi”, nonché quelli devozionali casalinghi: la vigilia di Natale, prima della consoada (il cenone), si inaugura il Presepio, mentre nel camino viene bruciato un ceppo che dovrà ardere ininterrottamente, giorno e notte, fino alla Epifania, per tenere lontani i malefici. Dal fuoco di Natale, benedetto dal Santo Bambino, sarebbero poi rimasti dei pezzi bruciati, da ardere nel focolare nelle situazioni di pericolo per avere protezione.

Dic 14, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Olanda

Natale in tavola dal mondo: Olanda


Oggi si va a mangiare in OLANDA!

con gli

 in italiano tradotti come “tortelloni soffiati”. Anche oggi un dolce, in pratica. Somigliano molto a delle frittelle che faceva mio suocero, con la differenza che non erano fritte nella margarina ma nell’olio. E poi avevano l’uvetta ma quella non di Corinto. Ma cos’è st’uvetta di Corinto? Sarà più buona di quella normale? E’ già la seconda volta (la prima è la ricetta del pudding) che trovo tra gli ingredienti questa uvetta “di Corinto”. Pare molto utilizzata all’estero. Mi informerò 😛 

Buon appetito!

 

ed ecco un esempio di presepe olandese:

Dic 11, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola….dal mondo – Australia

Natale in tavola….dal mondo – Australia

 Oggi a mangiare si vola niente po’ po’ di meno che, a saltellare con i canguri in AUSTRALIA!

Budino Billy Can

 così chiamato per via della “billy can” che sarebbe la lattina in cui viene fatto bollire. Mi fa pensare ad un pasto povero, inventato forse dai pionieri durante la colonizzazione del continente australiano, mentre si mangiava attorno al fuoco usando appunto lattine come questa. E’ fatto interamente di uva sultanina. 

 

E buon appetito! 😀

e aggiungo anche Presepi dal mondo

esempio di presepe australiano:

 

Dic 10, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Natale in tavola dal mondo: Messico

Natale in tavola dal mondo: Messico

Quest’anno rispolvero il Natale tipico nelle varie zone del mondo, lieta di constatare che questa festività è stata, è e sarà onorata dovunque. Ognuno sia libero di fare come vuole, ma il Natale non si tocca.

Oggi andiamo in MESSICO a mangiare due specialità natalizie. In Messico la religione è molto rispettata, ogni festività religiosa viene vissuta  con partecipazione, abbondanza e tanto colore.

Premetto che in gran parte sono dolci. Tipo questo. 

 Atole


un dolce che si beve, a quanto pare. Sembra cioccolato caldo, ma in realtà è fatto con l’impasto per tortilla. Buona bevuta!! 😀

Il secondo piatto tipico del Messico, è: 

 

Buñuelos de Navidad 

( Frittelle dolci di Natale)

 Ed ecco un tipico presepe messicano:

Dic 9, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’amore è un po’ beffardo

L’amore è un po’ beffardo

bello ma anche un po’ beffardo. Perché si prende gioco di noi. Sia per il fatto che ti innamori quando meno te lo aspetti, sia per il fatto che spesso ci si innamora di chi meno te lo aspetti. Ti capita tra capo e collo mandando all’aria programmi e progetti di vita, e per qualcuno che non avresti mai pensato potesse nemmeno piacerti. Quante volte accade che ci si crei in testa un ideale, sia fisico che caratteriale, bruno occhi chiari, o biondo occhi scuri, o quello che è, e poi simpatico bravo e buono e invece tac, ti capita l’esatto contrario. Un’antipatia che si trasforma, o meglio, che di colpo capisci essere tutto fuorché antipatia, qualcuno che fisicamente o caratterialmente non corrisponde all’ideale che fin da piccola ti eri creato in testa. E non è beffa questa? Sorprendente e a tratti meraviglioso, ma in tutto questo un po’ di beffa c’è, dai.

(B.)

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