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Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su E due…..

E due…..

-……………………… ssssì, d’accordo, tutto quello che gli pare. Non si può pensare ad un motivo per fare una cosa del genere, non esistono motivi. Si deve solo pensare a cosa hanno provato. Basta mettersi a fissare l’orologio per 3 ore e se si riesce arrivare fino a 5. 3 ore. pensando di stare chiusi in macchina sotto al sole, senza acqua, senza un filo d’aria. Chiunque non resisterebbe nemmeno 1 minuto, figuriamoci 3 ore o 5… è abominevole, come caspita si può, come hanno fatto, come ci sono riusciti!! Non può, non può essere una dimenticanza, quindi, tutto quello che gli pare, al di là di tutto quello che vogliono darci a bere

NON SI DIMENTICA UN BAMBINO IN AUTO!!

(succublog splinder: 28/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Allora

Allora

per ricevere l’eredità, bisogna pagare fior di soldoni. Tasse stratasse e controtasse. Il 2% del valore catastale più l’1% di non so che caspita di valore, più le spese dei controcavoli. Che assommati, danno cifre decisamente alte per un lavoratore medio. Chi non ce l’ha come fa a ricevere l’eredità, cioè qualcosa che gli spetta di diritto???  per legame di sangue, tramandato da chi già di suo ci ha pagato sopra per una vita intera. Che diritto sarebbe? Togliessero a questo punto il diritto di eredità. I genitori acquistano casa che poi eventualmente “donano” ai figli, se vogliono, con un atto di donazione, ma niente più diritto di eredità. Tanto non è una cosa conseguente, visti i casini e gli imbrogli – perchè qua di imbrogli si tratta – ingarbugliati che ci stanno dietro che servono solo a stressarti ulteriormente in un momento già brutto di suo. E non è un diritto, visto che io lo pago profumatamente, quindi praticamente me lo compro! Cos’è, il diritto si compra?? Erano state tolte le tasse di successione, nel 2006 le hanno rimesse! E con gli interessi a quanto pare!! Ma come stiamo messi?? Già in queste situazioni si vive con l’animo e la testa sottozero per gli avvenimenti tristi che ci sono dietro, bisogna pure avvelenarselo per “ricevere” ciò che è tuo DI DIRITTO. Neanche fossimo rapaci. Rapaci su un bene che tocca di diritto ma per avere il quale devi fare richieste su richieste, domande bollate, ritagliarti il tempo della tua vita a cui frastornato ritorni, per visitare e rivisitare uffici, nel tentativo di avere appuntamenti – se ci riesci-  e spiegazioni da gente cafona e incapace che non sa niente e non capisce niente – motivo per cui non sa darti nessuna spiegazione nè indicazione e naturalmente se ne strafrega di come stai – mentre nei pochi momenti di “pace” sei preso dalla tristezza dei ricordi di chi non c’è più, costretto a sfogliare scartoffie INUTILI E SUPERFLUE per sistemare con affetto e dedizione tutto ciò che ti hanno lasciato e hanno costruito per te con affetto e dedizione, e per evitare che ti spellino presto o tardi con le loro tasse del cavolo!!!
Togliessero il diritto di eredità. Non è un diritto, è una presa in giro.
E a questo punto servirebbe solo un “vocabolaccio”, il vocabolario della parolaccia.

(succublog splinder: 25/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Se una coppia scoppiasse

Se una coppia scoppiasse

come si è accoppiata, cioè uno tenendo conto delle esigenze dell’altra, molte sofferenze sarebbero risparmiate. Ho detto una cosa ovvia, forse. Ma mi chiedo come mai non sia possibile. C’è chi dice che il motivo è che uno è ancora innamorato e l’altro no, perchè, apparentemente, uno dei due soffre di più. Ma non è così. Già se si capisse che non è così, gran parte della sofferenza sarebbe evitata. Piuttosto si può pensare che il motivo è che uno è stro..o e l’altro no. Perchè spesso accade che uno dei due fa di tutto per complicare la vita all’altro, in una situazione già difficile di suo, cosa inspiegabile e disumana. Il fatto che non è più innamorato non significa che non lo sia stato, e non gli dà il diritto di comportarsi di cavolo, ignorando o addirittura trattando male la persona con cui ha condiviso tanto per tanto tempo. E la persona “maltrattata” non è che sta male in quanto ancora innamorata, sta male in quanto maltrattata! E proprio da chi dovrebbe conoscerla bene, da chi le ha voluto bene e che l’ha resa felice dal momento in cui la coppia si era accoppiata e per lungo tempo dopo. Questa stessa persona ora la fa sentire una nullità, che non conta niente, come se non avesse mai contato niente, e come vuoi stare, bene? Ovvio che no. Ma non perchè sei ancora innamorato, ma perchè ti sembra che tutto il tempo trascorso e condiviso sia stato inutile. Se invece di fare così, invece di fare lo stro..o della situazione, l’altro si fermasse a parlare della fine della storia, insieme alla persona che lo ha accompagnato per tanto tempo, in nome di tutto il tempo condiviso, di sentimenti che tutti e due provavano all’inizio, della confidenza approfondita, che dovrebbe aver creato almeno un minimo di amicizia , in nome di tutto questo, non ci sarebbe tanta disperazione, spesso da una parte sola, che viene tacciata per quella “ancora innamorata” e che quindi non si rassegna. Sbagliatissimo. Anche perchè spesso questa errata “convinzione” dà anche all’altro, quello “più forte” (più forte in quanto “non più innamorato”…più forte…), lo stro..o appunto, il diritto di sentirsi infastidito, seccato perchè “quella è insiste”. Tu dalle una spiegazione, no? Non togliere, non calpestare la dignità della persona che comunque, in qualche modo hai amato anche tu, fermati a parlare con lei, falle vedere che tutto il sentimento che c’era c’era davvero, e che lei è stata importante per te come tu per lei, anche se ora non lo siete più, e vedrai che “quella la smette di insistere”. Non sei solo tu a non amare più. Anzi, magari è proprio lei che non ti ama più già da tempo, chi lo sa? Semplicemente è finita. Basta con l’assurdità che uno ama e l’altro no, si dovrebbe innanzitutto evitare di fare affermazioni, anzi illazioni del genere, convincendo chi già sta a terra, quello erroneamente definito “ancora innamorato” di qualcosa che lo affossa ancora di più. E si dovrebbe capire che non è possibile che si è ancora innamorati, e le motivazioni della sofferenza non derivano proprio per niente da questo. Già se si capisse questo, le coppie scoppierebbero con meno traumi, tanta tristezza senza dubbio, ma meno sofferenza di sicuro.
Si inizia in due, e si finisce in due. Questa è la verità.

(succublog splinder: 24/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Di male in peggio

Di male in peggio

E’ morta la bimba di 22 mesi lasciata in auto dal padre. 

[…]

Pare che il padre (chissà per quale riflesso mentale) si fosse convinto di aver portato effettivamente all’asilo la bambina che aveva, invece, lasciato in auto sotto il sole.

 

riflesso mentale? Quale riflesso mentale? Per 5 ore?? Innanzitutto, una bimba di 22 mesi non passa inosservata in un’auto, sia visivamente che acusticamente! Seconda cosa, una bimba di 22 mesi dentro l’asilo viene portata in braccio, si parla con le maestre, si sistema nell’aula dove deve stare e poi si va a lavorare! Come ci si può “convincere” di avercela portata. La smettessero con queste idiozie! Intanto un’innocente è in fin di vita, a causa di un unico solo evidente colpevole. A me non importa perchè quest’uomo ha fatto quello che ha fatto (svista compresa!!), non ne ho nessuna pietà. Non ha scusanti nè giustificazioni. Dicono che è attanagliato dal rimorso. Beh, che viva di questo.

Però sono stufa di prendermela tanto per queste cose, e queste persone che sono la dimostrazione che la stupidità esiste, e di passare io per la cattiva, questo uccide e sarei io la cattiva perchè non ho pietà. Ma pietà per chi?? Ce l’ho per lei, casomai, non per lui. Lei ha passato 5 ore in macchina sotto al sole, non riesco a pensare ad altro, chissà come mai, 5 oreee,  per colpa di lui, e dovrei avere pietà di lui? Non è giusto, innanzitutto nei confronti della bimba e poi nei confronti di chi, come lei, merita davvero la pietà. Sono stufa di questo mondo, e di dover essere per forza “buona” anche con i cattivi, qua non vedo più nemmeno la distinzione tra chi è buono e chi è cattivo, non c’è più confine tra ciò che bene e ciò che è male, si è perso totalmente il senso delle cose. Questi episodi accadono, e troppo spesso ormai, ma io ho il diritto di esserne disgustata o no? Cose del genere non si possono, non si devono accettare! O dobbiamo viverle in prima persona per capirlo?!? Non ho pietà per chi uccide, in questo modo poi, e un innocente in tutto e per tutto (più innocente di un bimbo di 2 anni chi c’è??). Non ce l’ho. Sono contro di lui, e stufa di passare per cattiva per questo.
Si dice che nessuno ha il diritto di giudicare, che solo Dio giudica. Io no, sono umana, non ne ho il diritto, nessun uomo ce l’ha. Giusto e sacrosanto. Ma questo vale anche per il perdono, solo Dio perdona, solo lui è tanto magnanimo da avere pietà di tutti, nessuno escluso. E’ giusto e sacrosanto anche questo, direi.

(succublog splinder: 21/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Prendo spunto

Prendo spunto

dall’eclatante notizia di quella giornalista, giovane, malata di cancro, alla quale il giudice DONNA ha tolto i figli con la motivazione, avallata dalla psicologa DONNA, che i bimbi devono crescere “accanto al genitore non malato”, 8per evidenziare a che livelli infimi è arrivato questo mondo. Come prima cosa, mi viene da pensare a quella povera mamma, che oltre al dolore e alla paura dovute alla malattia, deve subire anche quello dell’allontamento dei figli. Sola deve stare, ad affrontare la sua battaglia contro la morte, senza poter passare i suoi (forse) ultimi giorni insieme a chi ama di più. ED E’ GIUSTIZIA QUESTA? Una giudice donna non sente alcuna solidarietà verso di lei, nessuna compassione. No. Evito commenti sulla giudice come persona, non ne voglio proprio parlare. Passiamo alla sentenza (cioè la legge). Ha affidato i figli al genitore “non malato”, un uomo violento, traditore, che non ha esitato ad abbandonare la moglie una volta saputo che era malata. E questo sarebbe il genitore non malato? Che esempio dà ai suoi figli? Su che base li cresce, sulla crudeltà assoluta, l’egoismo, la violenza? Oltre ad essere, ovviamente, potenzialmente pericoloso per loro, visto che picchiava la loro madre. Che genitore sarebbe? Quindi la sentenza non è soltanto disumana nei confronti della donna malata (la vittima che “paga”, non si sa cosa nè perchè) ma è anche totalmente fuori luogo, perchè il genitore “””sano””” tanto sano non è,  già per il fatto che ha voluto togliere i figli alla moglie, dimostra di essere un pessimo genitore, malatissimo.
Ma siamo davvero a questi livelli? Davvero chi fa del male è giustificato e tutelato dalla legge, mentre chi agisce in bene deve scontare non si sa quali colpe? E’ spaventoso. Eppure è così. Un uomo spregevole come questo ha il diritto di fare quello che ha fatto, e una donna che non ha fatto niente deve subire ingiustizie enormi come queste, senza essere minimamente tutelata? Perchè? Ma davvero è più facile fare del male che voler bene, visto che ho sentito assurdità del tipo che è sbagliato voler bene “troppo”, ma troppo di che?!!?! Magari ci fosse più gente che vuole bene “troppo”! Non c’è mai “troppo amore”, l’amore non è mai “troppo”, e quando se ne dà se ne dovrebbe sempre dare non una virgola di meno di “troppo”. Davvero che razza di mondo è?? E’ sbagliato amare troppo, ma non è sbagliato danneggiare così le persone, infierendo in ogni modo su di loro???? Che razza di mondo è questo!! Tanto chi fa del male sappia che prima o poi lo subirà da chi è peggio di lui, perchè c’è chi è peggio di lui, non c’è limite a niente, a questo punto. Ma perchè bisogna andare avanti così? Perchè c’è gente che non vive contenta se non rovina la vita di qualcun altro? Non può farsi la sua vita senza rompere le balle agli altri? Chi odia lo evita, ne sta lontano, senza necessariamente andare a rovinargli l’esistenza, non c’è motivo. Perchè accettare come parte della vita questi atteggiamenti da idioti egoisti e senza scrupoli, quando si potrebbe benissimo vivere serenamente invece di creare catene infinite di ingiustizie impunite? E di queste ingiustizie è pieno dovunque, è piena la storia, è pieno il mondo. Perchè a questa donna chi la ripaga di tutto il male che sta vivendo, dentro e fuori, in questo momento? L’umiliazione da parte di un uomo che l’ha sempre e da sempre umiliata, e che ha pure chi ha la faccia (ed è una donna) di ascoltarlo e dargli credito e ragione? Quanti soprusi deve vivere quella povera donna, e perchè? Chi la ripagherà di tutto questo male?
Sono fuori di me oltre ogni limite.

(succublog splinder: 18/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La nostra vita

La nostra vita

Le esperienze non sempre fanno sentire il loro effetto nell’immediato, molte volte devono essere ripetute e accumulate perchè ci si renda conto di quanto in effetti ci abbiano insegnato. E questa è una delle cose che ho assodato ultimamente. Ho imparato che per quanti anni possa avere, la perdita di chi è caro non è sopportabile, perchè la mancanza di tutto quello che è stato resta indelebile. Ma ho anche constatato  che è vero che il ricordo tiene in vita chi se ne va. Ho imparato che per me un luogo è direttamente e strettamente legato a chi ci ha vissuto, e senza questa presenza, non riesco a dargli valore, tanto meno a viverci. Ho imparato che troppo spesso ci si perde in inutili lotte, contese, discussioni, dettate da rancori, invidie, cattiverie che non servono assolutamente a niente, e ci si fa sopraffare da emozioni negative che altro non fanno se non un privarci di ciò che in fin dei conti ci spetta, cioè essere felici. Quello che conta è il tempo che ci è concesso, e viverlo e farlo vivere al meglio. Non abbiamo soltanto il diritto di essere felici, ne abbiamo anche il dovere.

(succublog splinder: 15/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione molto importante

Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione molto importante

Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione molto importante, è meglio affidarsi all’impulso, alla passione, perché la ragione generalmente cerca di allontanarci dal sogno, adducendo la giustificazione che non è ancora arrivata l’ora. La ragione ha paura della sconfitta. Ma l’intuizione ama la vita e le sfide della vita.
(Coelho)

(succublog splinder: 09/05/2011)

Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi

Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi

 l’incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi “.
-Paulo Coleho
(succublog splinder: 09/05/2011)
Dic 28, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su “Popolo bue” – spettacolo teatrale

“Popolo bue” – spettacolo teatrale

L’altra sera sono stata ad uno spettacolo teatrale, principalmente perchè c’era mio fratello che ha composto delle musiche. Ne sono uscita davvero entusiasta. Intanto l’idea di mettere la musica durante uno spettacolo in teatro la trovo ottima, perchè spezza la pesantezza e la eventuale leziosità dell’atmosfera teatrale che a volte sono eccessive. E comunque è stato tutto molto interessante. Era la rivisitazione de “La fattoria degli animali” di Orwell, che oltre ad essere un bel libro, è anche argomento molto attuale, una rivisitazione ben fatta, in cui l’attore più che altro commenta il racconto, dal punto di vista del popolo bue, quello  in mano al quale sono le sorti politiche, va avanti a testa bassa nell’illusione di una libertà che in realtà non c’è nemmeno lontanamente e che finisce solo col subire le decisioni e le scelte di chi prende potere con la prepotenza e la menzogna. C’è tutto, il parolaio che “vende” discorsi accattivanti blandendo chi è al potere (e dandogli così ancora più potere) in quel momento e fregando spudoratamente chi lo ascolta. C’è il fiducioso, quello che crede nella libertà e nell’agire tutti insieme, lavorando per costruire una società a dimensione “umana” (in realtà “animale”, ma la metafora del libro penso sia più che nota a molti), e c’è l’egoista, quello che prende il sopravvento, perchè, in quanto egoista, va avanti senza scrupoli, gettando fango sull’avversario (il fiducioso) che viene scacciato, inventando bugie per farlo apparire come nemico del popolo, addossando su di lui tutte le colpe degli errori,  prendendone su di sé tutti i meriti delle idee innovative, sovvertendo il regolamento a proprio uso e consumo, fino ad assoggettare il popolo bue come e più di quanto lo fosse prima sotto il “padrone umano”. Amarissima la conclusione: “Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono più uguali degli altri”

(succublog splinder: 03/05/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Se l’amore finisce non è amore

Se l’amore finisce non è amore

nel senso che non è quello giusto. E pensare di amare ancora chi non risponde più, come convincersi di amare chi non ricambia, è come ascoltare un disco rotto, che, per quanti sforzi possiamo fare, suona male, ed è solo spiacevole e più ci ostiniamo a metterlo più si rovina e più spiacevole diventa. Si può credere ciecamente di aver trovato la persona giusta, finchè un giorno sentiamo che qualcosa è cambiato, e iniziamo a dubitare che non sia effettivamente quella giusta, e a chiederci se sia amore vero o no. Come si capisce se non lo è? Semplice, si capisce perchè finisce. Se finisce non è sicuramente amore vero. Stesso discorso, ancora più incisivo, riguardo al sentimento non corrisposto. Spesso tendiamo a cercare nell’altro ciò che conosciamo o riconosciamo. Ad esempio, chi è abituato a subire un comportamento duro o freddo, magari fin da bambino, tende, anche inconsciamente, a cercare lo stesso atteggiamento nel partner, perchè? perchè ci è abituato, sa affrontarlo, c’è, diciamo, già stato male a sufficienza, e corre quindi il rischio minore. Ecco perchè c’è l’idea (sbagliatissima) che l’amore è sofferenza, e si “concepisce” l’amore non corrisposto. Si crede di amare qualcuno che non ricambia, perchè in lui si ritrova un atteggiamento noto, di cui si ha esperienza, e quindi sopportabile, si “impara” a ritenere “naturale” ricevere mortificazioni o delusioni dall’altro, perchè si è cresciuti con la convinzione questo sia amore (come di conseguenza non viene riconosciuto, in quanto estraneo, quando si riceve davvero), e magari ci si ostina a credere di amare qualcuno su questi presupposti. Ma questo non è amore. E’ un’idea, un’illusione, un inganno. Come è un inganno continuare a credere di amare un compagno con cui magari si sta anche insieme da tanto tempo o di continuare ad amarlo anche se lui è andato via. Non è amore, è abitudine, quieto vivere, idea (sbagliata) che la serenità equivalga a non avere casini (da cui il frenarsi, il soffocarsi, il tacere) e possa andar bene anche se è solo apparente. Niente a che fare con l’amore. L‘amore, quello vero, è appartenersi, è reciprocità, è il sentimento di entrambi che rimbalza dall’uno all’altro continuamente, e si scambia e si condivide senza mai esaurirsi, senza mai spegnersi. alimentato dalla reciprocità. Se questa non c’è, il sentimento di uno va verso l’altro  e cade a terra, si disperde, lasciando un costante senso di vuoto che, se si persevera, diventa sempre più grande perchè dall’altra parte non arriva nulla a riempirci. Tutto dipende da cosa scegliamo per noi, ovviamente, c’è anche chi si fa andare bene tutto questo, definendo amore il sentimento che lui prova, a prescindere da quello che prova l’altro e accettando il fatto di non essere ricambiato. Ma allora che scambio c”è? Nessuno, c’è il se stesso di prima a confronto col se stesso di ora, non c’è un andare verso l’esterno, non c’è un “dare” visto che non c’è nessuno a ricevere per poi ridare, c’è più un guardarsi allo specchio faccia a faccia con il proprio sentimento che non ha corrispondenza. Questo NON E’ amore (vero), e per me è sbagliato convincersi che lo sia, e convincersi di amare chi non risponde. L’amore (vero) non è abitudine, non è solo andare d’accordo, stare bene, ridere sempre, essere simili così non si hanno casini o essere sempre sereni. L’amore (vero) è molto molto più di questo.

(succublog splinder: 02/05/2011)

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