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Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’Aquila

L’Aquila

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci siamo stati per Pasquetta insieme ad Annalisa e Camillo. Il tempo era coperto e l’aria freddina ma la passeggiata è stata davvero interessante. A parte il fatto che c’era parecchia gente, e che, passandoci accanto, i discorsi di tutti giravano intorno alle condizioni di questa cittadina.
Le foto che ho messo sono del centro, la parte, o meglio una delle parti più colpite. Da notare come sono state “artisticamente” imbracate porte e finestre  Le case sventrate o letteralmente diroccate non sono molte, erano per lo più vecchi ruderi, ma di contro ci sono parecchie case “recenti” notevolmente danneggiate. In periferia ci sono diversi edifici nuovi, mentre nella zona centrale, la più antica, è ancora tutto in questo stato. La questione però è difficile. Questa via porta alla piazza con le due chiese. Che si dovrebbe farne, buttare giù tutti gli edifici? E costruirne nuovi? Non sarebbe la stessa cosa. O lasciare una enorme piazza vuota? Anche perchè gli edifici danneggiati sono praticamente tutti, e non penso sia facile distinguere quali salvare e quali no, o si buttano giù tutti o nessuno, fare una cernita tra i più e i meno danneggiati richiede di sicuro molto tempo, per constatare la restistenza alle intemperie, se le fondamenta che sono rimaste reggono, se le travi che sono rimaste reggono. Non è semplice. Fatto sta che, come si vede dalle foto, la città è disastrata (da specificare che non abbiamo visitato un’altra zona, non lontano da qui, che era messa ancora peggio, come ci ha detto Annalisa), ci sono ancora le tende della protezione civile in giro, nonchè varie camionette militari appostate nei punti più critici (tra cui questa via). Sembra davvero una zona di guerra. E credo che ce ne vorrà di tempo prima che le cose si sistemino del tutto.

Un grazie a Paolo, che ha fatto un vero e proprio servizio fotografico!

 

(succublog splinder: 27/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su BUONA PASQUA A TUTTI!

BUONA PASQUA A TUTTI!

CURIOSITA’:  la Pasqua cade la prima domenica dopo il plenilunio successivo al 21 marzo

Ricette regionali di Pasqua.

ABRUZZO,Capra alla Neretese |
CALABRIA,Pitte con Niepita
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CAMPANIA,Pastiera napoletana
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EMILIA-ROMAGNA,Lasagne verdi
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FRIULI,Pinza pasquale alla triestina
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LAZIO,Arrosto d’agnello con la coratella |
LIGURIA,Torta pasqualina
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LOMBARDIA,Torta salata di Pasqua
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MARCHE,Brodetto in bianco di Portorecanati
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MOLISE,Insalata Buona Pasqua
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PIEMONTE,Brasato al Barolo
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PUGLIA,Le scarcelle
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SARDEGNA,Pillus
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SICILIA,Zuccotto pasquale
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TOSCANA,Uova con le uova
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TRENTINO,Polpettine pasquali
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UMBRIA,Agnello tartufato
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VALLE D’AOSTA,Crescia di Pasqua
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VENETO,Insalata pasqualina

(succublog splinder: 24/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Sfatiamo le favole?

Sfatiamo le favole?

Ma sì, dai.
Rivedendola insieme a mia nipote, ho riflettuto sulla favola di Cenerentola. Ma non nel senso della casalinga sfruttata spesso e volentieri paragonata a noi donne che sbacchettiamo in casa sognando il principe azzurro. No. Riflettevo su un’altra cosa, riportando il cartone animato alla realtà reale. Dunque, questa povera ragazza trattata ingiustamente e brutalmente relegata in soffitta da quelle 3 megere avide e totale concentrato di cattiveria, che fa? parla con i topolini. Ha i topolini come unici amici. Fa loro dei vestiti, miniscarpe comprese, che evidentemente cuce nel tempo libero. Parla con i topolini, canta a squarciagola insieme agli uccellini, e sogna e spera di arrivare al castello. Ora, come cavolo verrebbe considerata nella realtà? Una pazza. Da un certo punto di vista, le 3 megere non hanno tutti i torti a relegarla in soffitta. E al principe, una volta incontrato, cosa racconterà del suo passato quando lui le chiederà “cosa facevi là tutta sola?” “Non ero sola, avevo un mucchio di amici topolini, ai quali ho dato anche i nomi ad uno ad uno, e gli uccellini mi svegliavano la mattina, e mi rimproveravano (anche loro!) se non mi decidevo a svegliarmi, poi mi aiutavano a fare la doccia, e addirittura i topolini mi hanno cucito un vestito per il ballo! Ma poi è arrivata la fata madrina, che ha trasformato i topolini in bellissimi cavalli, il cane in lacchè, il cavallo in vetturino, e una zucca in carrozza, nonché mi ha rivestita con quel bell’abito che indossavo quando ci siamo incontrati”. Immaginiamo un po’ la faccia che farebbe il principe nel sentire cose del genere (tra l’altro tutte vere, perché noi spettatori le abbiamo viste. Ma il principe no!). Penserebbe di aver sposato una pazza e chiederebbe il divorzio, oppure la relegherebbe nella soffitta del castello, con le 3 megere, che realistiche ed invidiose fino al midollo, attaccate al materiale e al prestigio sociale come sono, shignazzerebbero sotto i baffi (che sicuramente hanno)., sarebbero considerate “sane”, quindi normali (e questo dà proprio i brividi) E come la giri la giri, la povera Cenerentola, ingenua sognatrice, perderebbe sempre e comunque.
(succublog splinder: 18/04/2011)
Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su – BUTTO FUORI

– BUTTO FUORI

oggi non ci voglio vivere in questo mondo del cavolo. Dove non si può guardare negli occhi qualcuno due volte altrimenti rischi di prendercela; dove regna la diffidenza e per vivere “tranquilli” non bisogna fidarsi di nessuno; dove non si può uscire tranquilli e tornare a casa sereni e soddisfatti perché c’è SEMPRE qualcuno o qualcosa che ti rovina tutto; dove bisogna stare attenti a quello che si dice e a quando si dice e a dove si dice, quello “non è il caso”, quell’altro “non sta bene”, bisogna misurare parole e virgole e pensieri, altrimenti vieni solo bollato e giudicato (e nel modo sbagliato) o totalmente frainteso, per cui l’unica alternativa resta il silenzio; dove tutti hanno il bisogno irrefrenabile di sfogarsi e una volta fatto, a preoccuparti per loro sei soltanto tu che ascolti, sempre se loro ti diano il “permesso” di preoccuparti; dove la gente cambia idea come cambia i vestiti e la fa passare per “evoluzione personale”; dove l’amicizia ha una data di scadenza, però va formalmente coltivata su una buona base di pura ipocrisia travestita da altruismo, e si nutre di contraddizioni perché richiede gesti “formali” di doni e complimenti, e quando li fai solo perché ti fa piacere farli, ti guardano diffidenti come se dovessero pagarti in qualche modo; dove non si può far uscire il cane fuori perché rischi che te lo avvelenano; dove non si può andare in giro senza preoccuparsi della borsa o del portafoglio; dove non si può nemmeno chiedere a qualcuno “come stai” perché rischi di “”invadere la sua privacy“”; dove non si può esprimere liberamente la propria idea o opinione perché viene presa per opera di convincimento; dove non si può dire ti voglio bene ogni volta che si vuole perché viene preso per “atto di opportunismo inteso ad ottenere qualcosa” (ma cosa?); dove non si può essere spontanei perché o si viene considerati egoisti ed invadenti o si viene considerati falsi (…); dove è diventato difficile ridere senza essere presi per “infantili e superficiali” se non addirittura per matti; dove mentire è diventata la forma normale di ogni rapporto e dove la forma  (o meglio il formalismo) nei rapporti è l’unica cosa che conta; dove non puoi difendere le tue idee senza essere preso per ottuso e moralista; dove è diventato più facile uccidere che voler bene (!!!). No, proprio non ci voglio vivere in un mondo così.

(succublog splinder: 14/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La natura e l’uomo: terremoto e nucleare

La natura e l’uomo: terremoto e nucleare

cercherò di essere meno “scolastica” possibile, non voglio insegnare niente a nessuno, il mio scopo, come già avevo accennato, è quello di informare nel modo più comprensibile su quanto è avvenuto e sta avvenendo in Giappone.

Il terremoto

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Questa immagine, che meglio di così non sono riuscita a fotografare, raffigura le placche o zolle (nella foto indicate dalle linee più spesse) della crosta terrestre, che sono frammenti rigidi sottoposti a costante moto relativo. Lungo i margini di zolla si verificano continuamente fenomeni sismici e vulcanici. Senza dilungarmi troppo, la terra è in sintesi in costante movimento e trasformazione.

HPIM1115

Come descritto nella didascalia di questa immagine, accade che una zolla oceanica scorre e si immerge sotto la zolla continentale, creando nella zona di immersione vulcanismo e terremoti superficiali e profondi. Aggiungo che la zolla resta rigida fino alla profondità di 700 km, dopo di che viene fusa dal mantello caldo e “digerita”, diventando magma (e a tale proposito, pare sia stato proposto di smaltire i rifiuti tossici gettandoli in queste fosse di immersione, ma se sia fattibile non si sa).

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E arriviamo al Giappone. Praticamente il Giappone è nato da una fossa. Come mostra la figura, la zolla si immerge sotto al mar del Giappone fino al continente cinese , generando continui terremoti qui rappresentati dai numerosi puntini. Secondo alcune ipotesi (Uyeda), il Giappone anticamente era parte della Cina, e si sarebbe distaccato dal continente proprio a causa delle forze generate dalla placca discendente, formando tra la Cina e il Giappone, il Mar del Giappone.

Il nucleare

Che cos’è la radioattività?
La radioattività consiste nella trasformazione di atomi instabili in altri atomi, dando luogo ad emissione di radiazioni (vale a dire, particelle dotate di elevata velocità) distinte in: alfa (positive), beta (negative) e di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza (quindi energia) o raggi gamma.
Esiste una radioattività naturale e una artificiale (indotta). Gli elementi radioattivi naturali primari che formano altri elementi radioattivi sono classificati in 3 famiglie: uranio (massa 238), uranio (235) e thorio (232). Questi elementi che hanno periodi molto lunghi di decadimento, danno come ultimo prodotto non radioattivo il piombo. Quindi diciamo che, a livello naturale, anche noi subiamo da sempre una dose di radioattività nei limiti della tollerabilità.
Ben diversa è la radioattività artificiale, e in particolare la fissione nucleare, che consiste nel bombardare  con i neutroni nuclei di uranio 235 che si scinde in altri 2 nuclei liberando particelle (neutroni) e innescando reazioni a catena, fenomeno che libera grandi quantità di energia. Nei reattori nucleari la reazione è controllata e l’elemento utilizzato è una miscela di uranio 235 e uranio 238 (questa miscela sarebbe il noto uranio arricchito), La reazione sviluppa grandi quantità di calore quindi è necessario un adeguato circuito di raffreddamento.
Ora, il reattore è formato da barre cilindriche di uranio immerse in acqua pesante che agisce da moderatore. Quando un neutrone bombarda un atomo di uranio, questo emette 2 o 3 neutroni veloci, che nei reattori di recente costruzione (tipo quelli del Giappone) danno poi origine al plutonio che a sua volta dà luogo a reazioni di fissione. Dal momento che questi fenomeni generano un’energia notevole, sono fondamentali strutture adatte a contenerla e soprattutto a controllarla, perchè quando la reazione nucleare è incontrollata o incontrollabile (vedi il Giappone) si ha l’esplosione nucleare. Allora come è possibile controllarla se c’è l’eventualità (e là anche molto alta) di catastrofi naturali “incontrollabili”?
Non si può non considerare che l’esplosione provoca l’immissione nell’aria e nelle acque di numerose specie radioattive dannose per la salute degli esseri viventi.  Ad esempio, nella centrale giapponese, tra gli elementi radioattivi immessi nell’atmosfera è presente lo iodio, che si fissa preferenzialmente sulla tiroide, e in dosi minime è curativo, ma se assunto in dosi eccessive e per periodi lunghi, può recare danni molto gravi. Il discorso vale anche per altre specie radioattive, come il plutonio.
Dunque, siamo disposti a correre tali rischi,  che in fondo, bene o male anche se non da un punto di vista strettamente scientifico, conosciamo tutti, pur di non rinunciare al progresso? Personalmente no. Mi rendo conto che per raggiungere i livelli di tecnologia attuali (e il Giappone sta più avanti di tutti da questo punto di vista) è necessaria una fonte energetica potente e anche in qualche modo inesauribile, che non può essere sostituita da quella eolica o idrica, nettamente insufficienti per fornire energia alle numerose industrie ormai base del nostro sostentamento. Ci sarebbe il fotovoltaico, ma anche questo non ha la potenza del nucleare. Un’alternativa al nucleare ancora non c’è, pare. Allora l’unica sarebbe rinunciarci e, per il momento, rallentare il progresso, rinunciare magari agli agi a cui ormai siamo tutti abituati, ma salvaguardare la salute di tutti, discendenti in primo luogo.
Io sono contro il nucleare, a maggior ragione ora che so tutto questo. Nonostante sia una tele-video-informatico dipendente, sono disposta a rinunciarci. Preferisco il naturale all’artificiale, la salvaguardia al progresso (specialmente se è indotto, quindi forzato). E credo fermamente che la natura dovrebbe essere seguita, non assoggettata, dovremmo essere noi ad adeguarci a lei e non pretendere di sottomettere lei a noi, altrimenti dobbiamo accettare le sue reazioni. E sarà sempre lei a vincere.

(succublog splinder: 07/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su A volte sono troppo dura

A volte sono troppo dura

è vero, ma comunque non potrei mai avercela con qualcuno a cui tengo e che stimo. Sì, mi succede (come a tutti penso) di rimanere un po’ diciamo delusa da certi atteggiamenti, che da queste persone non mi aspetto, ma non per questo ce l’ho con loro, soprattutto se riguarda la loro vita, le loro cose. Ognuno agisce come crede, e non penso mai che questo sia sbagliato. L’unica cosa è che ho la dannata tendenza ad ingigantire, a valutare a 100 le persone che ammiro, per cui poi resto male se trovo in loro comportamenti che da loro non mi aspetterei mai. Per spiegare meglio come mi sento, è paragonabile ai genitori, quando, una volta cresciuta, ho “scoperto” che anche loro non sono altro che “persone normali”, come tutti, mentre, quando ero bambina , mi apparivano come supereroi, in grado di fare tutto, di farmi passare la febbre, di cancellare le insicurezze e di sconfiggere le nostre paure. Più grandi quindi più forti, molto più di me, e capaci di superare tutto. Un bel giorno invece scopro che non è così, che anche loro hanno le loro paure, le loro debolezze, e che non sono affatto supereroi. E questo porta una specie di “delusione”, che non implica affatto un calo di sentimento, non significa per niente che voglio loro meno bene, anzi, se possibile gliene voglio anche di più scoprendo le loro debolezze, e diventando quasi protettiva nei loro confronti (anche se per un genitore è troppo sentirsi protetti dal figlio, è difficile che lo accetti). Tornando al discorso, è il paragone più adatto per far capire la delusione che provo nei confronti di qualcuno a cui tengo. Lo valuto talmente tanto che non mi aspetto da lui certe cose, e a volte sono dura, reagisco duramente. Ma non è che voglio meno bene nè tanto meno ce l’ho con lui.

(succublog splinder: 04/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Mi piace sempre meno questo mondo

Mi piace sempre meno questo mondo

Poco fa una persona mi ricordava quanto tutto sia cambiato nel giro di poco tempo. Ha ragione. Non è da tanto che si stava bene in compagnia gli uni con gli altri, ci si aiutava volentieri, si rideva di più, con la gente in fila alle poste, o nei negozi, o per strada. Ora, quando pure ci si guarda, ci si guarda male. E il bello è che tutti sembrano aggrapparsi disperatamente alle prime persone che trovano, agli “altri”, chiunque siano, come se “gli altri” fossero un’entità astratta, e non un insieme di persone ben definite con una loro vita e i loro problemi altrettanto grossi. Tutti vogliono essere ascoltati, e tentano di farlo con chicchessia, non importa se abbia volto o no, l’importante è che siano il maggior numero possibile, per poi però lamentarsi che “gli altri” sono tutti menefreghisti. Mettiamoci d’accordo, però. Se tutti vogliono “essere ascoltati” ma fanno problemi ad ascoltare o si defilano, o si rompono letteralmente le cosiddette, come si trova qualcuno che ci ascolti? Eppure è così. Alcuni dicono che la gente “basta che si lamenta”. Vero. “e non fa niente per cambiare le cose”. Altrettanto vero. Ma che vuoi cambiare le cose? Ognuno è chiuso in un suo mondo, e vede “invadenza” anche un semplice “come stai?” Vede invadenza e superficialità nell’entusiasmo e non si fa problemi a buttare addosso le peggiori schifezze, mentre afferma che non si può dire ti voglio bene con tanta facilità. Ammazza. Però le offese, magari pubbliche, e la cattiveria gratuita escono facilmente. No, mi piace sempre meno. Nessuno si fida di nessuno. Tutti con le unghie di fuori pensando che se uno si avvicina lo fa perchè vuole qualcosa. Ma che dovrebbe volere? Non mi piace così. Sul lavoro ci si mangia a vicenda, e, grave, tra gli stessi colleghi, che per invidia si danneggiano l’un l’altro senza pensare un attimo che l’altro sta nella stessa identica barca. C’è totale incapacità di godere per la felicità degli “altri”, sempre a storcere il muso e sempre per questa sporca inutile dannosa invidia. Il tutto sempre a danno delle persone più sensibili e nettamente migliori già soltanto per questo. E c’è totale incapacità di fare qualcosa per gli altri, che non sia per danneggiarli. Decisamente a me, che valuto i sentimenti, piace sempre meno. I sentimenti? Scherzi? Per lo più fanno ridere, sono aria, totalmente inutili. Se non si mangiano, non servono a niente. E tutto ciò capita, anche nelle migliori famiglie.
L’unico barlume che ho sono le poche persone che “davvero” (cioè non solo a parole vuote) la vedono come me, quelle che valutano i sentimenti, quelle che non si affannano a dire cattiverie a chi odiano, ma solo e sempre a dire ti voglio bene a chi amano. Sono poche ma ci sono. E non riescono ad adattarsi a questo mondo qui, non ci si trovano (e li capisco). Solo che loro non hanno più speranza di poter trovare una smentita, a differenza mia che PURTROPPO, in qualche parte remota,  ancora ci spero.

(succublog splinder: 04/04/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su E ora: mitologia

E ora: mitologia

Titania, Regina delle Fate, è la bella sposa di Oberon, Re dei Folletti. Entrambi, sono protagonisti, con la loro intricata storia d’amore e di vendetta, dell’opera teatrale Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare.

Nella commedia Titania è una splendida creatura fatata che se ne va in giro per i boschi col suo fedele corteo di spiritelli. Shakespeare ha scritto del loro litigio, della vendetta di Oberon dopo che Titania non ha voluto vendergli il suo prezioso paggio indiano, motivo delle gelosie di Oberon.

Così Oberon sorprende Titania addormentata e le spreme sugli occhi il succo della viola del pensiero, fiore fatato capace di far innamorare chiunque della prima cosa che vedrà. Così, al suo risveglio, Titania si innamora di Bottom, un orribile uomo dotato di una testa d’asino. Alla fine Oberon si rende conto di esser stato fin troppo crudele con Titania, la bella regina delle fate, e si riconciliano felicemente.

e nel frattempo ho scoperto anche che c’è un

Titania è il satellite naturale principale del pianetaUrano.
Titania fu scoperta l’11 gennaio1787 da William Herschel. Nella stessa occasione, l’astronomotedesco scoprì anche Oberon.

Il suo nome fu suggerito nel 1852 da John Herschel, figlio dello scopritore, allorché l’astronomo William Lassell aveva scoperto anche Ariel e Umbriel; Lassell aveva appoggiato lo schema proposto da Herschel nel 1847 per i sette satelliti allora conosciuti di Saturno, che prevedeva di utilizzare i nomi dei fratelli e delle sorelle di Crono (il Saturno della mitologia greca, e nel 1848 aveva battezzato Iperione, in accordo con lo schema di Herschel, l’ottavo satellite di Saturno da lui scoperto. Lassell accettò di buon grado anche la proposta di nomenclatura dei satelliti uraniani, che da allora (caso unico fra i pianeti del sistema solare) non vengono battezzati in onore di divinità antiche, ma con i nomi di personaggi delle opere di William Shakespeare o di Alexander Pope. Titania, in particolare, è la Regina delle Fate e sposa di Oberon nel Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare.

(Il tutto da Wikipedia, ovviamente)

Perchè tutto questo? Ho le mie buone ragioni
Vabè, è in seguito ad un regalo che ho preparato,  e ho colto l’occasione per soddisfare la mia curiosità. Tra l’altro tutto ciò che è mitologia mi affascina da sempre. Se poi c’è Shakespeare di mezzo, ancora di più. Così, tanto per, ho deciso di postare. Una specie di “almanacco del giorno dopo”, diciamo.
Non è ancora il momento, ma metterò anche la foto del frutto del mio lavoro.

Eccola. Fili vari e perline.

HPIM1052be

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(succublog splinder: 25/03/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Anch’io dico SI

Anch’io dico SI

al referendum sul nucleare. Però cacchiarola, gente, informatevi prima. Che cos’è l’energia nucleare, i ben noti danni per l’intera umanità, sì, questo è vero. Ma senza, ora dove saremmo? E’ sufficiente l’energia eolica? Non penso. E quella idrica, ormai è in esaurimento, se non piove per un po’ andiamo in tilt. Siamo un paese industrializzato, e di energia c’è bisogno. Il Giappone sarebbe ai livelli attuali di  tecnologia se non avesse il nucleare? Però è troppo dannosa, quindi non va bene Trovassero un’alternativa al nucleare, al limite. Però non so quanto questo possa essere facile. Informatevi! Non dimenticate mai che solo la conoscenza, vi rende liberi di scegliere e decidere, sapere tutto com’è, averlo davanti e scegliere liberamente. Non cercate il referendum solo per scopi politici! L’argomento in sé è troppo importante per essere offuscato dalla banalità politica. Sto preparando  il post sul nucleare, per quanto può servire. Sarà solo una voce nel deserto, ma lo metterò.

(succublog splinder: 24/03/2011)

Dic 27, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su E’ un dramma

E’ un dramma

solo quello che viene vissuto come un dramma. Quando mai non succede che nelle varie situazioni ci sia comunque chi ci mette i bastoni tra le ruote, o dice la sua senza che sia stata chiesta, o trova da ridire su come facciamo o ciò che diciamo. C’è sempre e comunque. Sta a noi farcelo scivolare addosso, magari rifletterci anche, ma poi seguire la nostra volontà e decisione senza farci influenzare. Chi ci vuole bene capirà, e di chi non ce ne vuole possiamo non tenere conto, direi. Se si tratta di un avvenimento che ci coinvolge in prima persona, che importanza può avere l’impatto che ha avuto sugli altri il modo in cui noi abbiamo deciso di viverlo? L’importante è che noi ne siamo stati felici, e ne avremo un bel ricordo. Non possiamo considerare sempre tutto quello che abbiamo intorno, non è possibile accontentare tutto e tutti, è naturale che se accontenti qualcuno scontenti un altro, tipico, classico.Ogni situazione, anche la più problematica, dovremmo viverla al meglio, trovando il nostro modo personale per viverla con massima serenità, per affrontarla e superarla senza drammi nè strascichi negativi.  Ognuno ha una propria strada per essere felice, perchè quello che fa felice me non fa felice un altro o quello che preoccupa me non preoccupa minimamente un altro. O anche su questo sono solo io a pensarla così?

(succublog splinder: 22/03/2011)

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